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ULTRAS SERBI: ACHINI (CSI), «LO SPORT È TUTT’ALTRA COSA»

“Non si può che rimanere allibiti. In 100 anni di storia della nazionale italiana non era mai accaduto che una partita fosse sospesa per disordini di questo genere. Si prova un sentimento di grande sconfitta di fronte all’idea che ci si debba arrendere a pochi delinquenti”. È il commento di Massimo Achini, presidente nazionale del Csi (Centro sportivo italiano), in merito agli scontri provocati ieri sera da alcuni ultras serbi allo stadio Marassi di Genova che hanno provocato la sospensione della partita di calcio Italia-Serbia valida per gli Europei 2012. Secondo il presidente del Csi, “ci sono domande che attendono risposte” ed “è necessario che qualcuno si assuma delle responsabilità”; infatti, spiega Achini al SIR, “mi chiedo come sia possibile che questa gente entri allo stadio con cesoie, fumogeni e quant’altro dopo tutto quello che è stato deliberato su tornelli e provvedimenti vari”. In tal senso, “tutti coloro che hanno responsabilità nel sistema calcio devono compiere azioni concrete per costruire uno sport diverso” ed è opportuno che “nei confronti della Serbia vengano deliberate sanzioni esemplari, perché la logica educativa impone che di fronte a comportamenti gravi si prendano anche provvedimenti gravi”. “Non ci arrendiamo all’idea che lo sport sia assimilabile a quel che è accaduto ieri a Genova”, prosegue Achini, e in questo senso “siamo in contatto con l’Ambasciata serba in Italia per organizzare, per questo fine settimana, una partita di calcio tra ragazzini italiani e serbi”. Infatti, “la risposta più forte che si possa dare di fronte a simili manifestazioni di violenza è dimostrare che lo sport è tutt’altra cosa”. Per il presidente del Csi, “un grande passo avanti è riempire gli stadi di famiglie e bambini” ma “per far ritornare lo stadio un luogo di festa è indispensabile l’impegno forte e ben determinato da parte di tutto il calcio professionistico”. Quanto alle motivazioni politiche che avrebbero motivato gli ultras serbi, Achini osserva che “le analisi sulle cause sono importanti ma c’è il rischio di fermarsi ad un livello teorico”: “Credo che poco cambi se dietro a ciò che è accaduto ieri ci sia una matrice politica. La questione è che oggi servono risposte precise – conclude il presidente del Csi -, azioni chiare e concrete che possano regalare al calcio un futuro diverso”.Sir