Con questo evento vogliamo chiudere questi primi dieci anni del millennio, iniziati con catastrofi come quella dell’11 settembre 2001 e culminati con la crisi economica ancora in corso e di dimensioni ignote. Vogliamo aprire il decennio del dialogo e lanciare un messaggio positivo, nuovo, in controtendenza con quelli diffusi fino ad ora. Così, oggi, a Roma, Mario Marazziti, portavoce della comunità di Sant’Egidio, ha presentato ai giornalisti il XXIV Incontro internazionale per pace dal titolo Vivere insieme in un tempo di crisi organizzato dalla Comunità Sant’Egidio a Barcellona dal 3 al 5 ottobre prossimo. Nel corso delle sessioni di lavoro ha detto Marazziti – verranno affrontati, con l’aiuto di esponenti del mondo religioso, politico ed economico, diversi argomenti di attualità, tra i quali, globalizzazione, economia, integrazione, pace, migrazioni, dialogo ecumenico ed interreligioso. Attraverso questi scambi ha aggiunto – cercheremo di trovare nuove proposte per il nuovo decennio. Intenso il programma dei lavori che prevede 30 incontri in 3 giorni: è un grande patrimonio di pensiero e di incontro ha sottolineato il portavoce che ha fornito dettagli sul meeting. Con noi ci sarà una nutrita presenza islamica, proveniente da ben 16 Paesi, una delegazione cinese del Ministero degli affari civili e religiosi, alti rappresentanti di Paesi africani impegnati nella transizione verso elezioni democratiche che porteranno la loro testimonianza sul valore del dialogo. Non mancheranno esponenti dell’Unione europea, come Jerzy Buzek, presidente dell’Europarlamento. Dal canto suo Mario Giro, della Comunità di Sant’Egidio, ha rivelato che è stato organizzato un tavolo ad hoc sui negoziati tra israeliani e palestinesi, da poco ripresi, cui prenderanno parte un ministro israeliano ed uno palestinese. Dall’area mediorientale sono attesi vescovi iracheni e dalla Terra Santa, rabbini e imam. Si parlerà anche dell’unità dei cristiani con Ilarion, presidente del dipartimento relazioni esterne del patriarcato di Mosca. La presenza di quest’ultimo, per Marazziti, è significativa per le relazioni tra patriarcato ortodosso di Mosca e la chiesa cattolica.Sir