I cattolici non possono accettare che l’acqua sia ridotta a una merce con la conseguenza che gli ultimi rischino di non poterne usufruire. E’ un passaggio di un forte documento diffuso dalla Chiesa di Pistoia in occasione della Giornata per la salvaguardia del Creato che, su iniziativa della Chiesa italiana, si svolge il primo settembre di ogni anno e prosegue per l’intero mese. Giunta alla quinta edizione, la giornata 2010 (introdotta da un documento di due Uffici della Conferenza Episcopale Italiana: problemi sociali e dialogo interreligioso), prende come spunto il rapporto tra pace e ambiente (Se vuoi coltivare la pace, custodisci il Creato). Da notare che il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, da qualche mese è il nuovo presidente della Commissione che, in Conferenza Episcopale Italiana, si occupa proprio dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso: frontiere nelle quali i temi della salvaguardia ambientale hanno un ruolo riconosciuto.Selma Ferrali e Marcello Suppressa, direttori dei due Uffici diocesani, invitano l’intera Chiesa pistoiese a dedicare, nell’intero mese di settembre, una particolare attenzione al rapporto tra pace, giustizia e ambiente (L’abbondanza dei doni della terra offerti agli uomini dal Creatore può permettere una vita sociale caratterizzata da un’equa distribuzione dei beni, dove potranno regnare pace e giustizia).Ripresi alcuni passaggi dell’ultima enciclica sociale di papa Benedetto (Come cristiani abbiamo ammonisce il papa nella Caritas in Veritate – il dovere gravissimo di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch’esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla), Ferrali e Suppressa entrano nel vivo di una fra le questioni, anche politicamente, più scottante: l’acqua. Per i credenti è collegata allo Spirito creatore, è elemento di partenza della vita, è l’elemento predominante del corpo umano, con il Battesimo segna l’inizio della vita spirituale ed è la benedizione ultima sull’esistenza terrena di una persona.Ma nell’attuale civiltà (dominata dal mercato globale) anche l’acqua è ridotta a bene privato, viene mercificata e monetizzata mentre molte delle popolazioni più povere ancora non dispongono di acqua potabile. Ricordato come in Italia, nel 2009, sia stata approvata una legge di privatizzazione dei servizi idrici (a seconda di come verrà attuata rischia di aprire la strada al libero mercato volto a mercificare l’acqua), i due Uffici diocesani invitano ad arrivare preparati e coscienti al referendum per il quale sono già state raccolte le firme e che riveste molta importanza per poter garantire l’acqua come bene comune e diritto umano. (cs-Mauro Banchini)