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Nigeria, Farnesina conferma la morte dell’ingegnere italiano rapito

La Farnesina ha confermato la morte di Silvano Trevisan, l’ingegnere italiano rapito a metà febbraio nel nord della Nigeria assieme ad altri 6 colleghi di varie nazionalità, il 17 febbraio scorso. In un comunicato il ministero degli Esteri Italiano definisce il sequestro e il suo tragico epilogo “un atroce atto di terrorismo” per cui l'Italia esprime “la più ferma condanna”.

Le verifiche effettuate in coordinamento con gli altri Paesi interessati – si legge – inducono a ritenere che sia fondata la notizia dell’uccisione degli ostaggi. Il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, ha inviato alla famiglia Trevisan esprimendo cordoglio e costernazione per il barbaro assassinio. Ieri il gruppo terroristico Ansaru – una costola dei jihadisti di Boko Haram – aveva rivendicato l’esecuzione.

Nell’esprimere «alla famiglia, in questo momento di grande sofferenza, il cordoglio dell’intera nazione e i miei personali sentimenti di solidarietà, mi unisco – scrive ancora Napolitano – alla ferma condanna di tutti i paesi colpiti dall’efferato delitto contro ostaggi inermi per riaffermare l’impegno della comunità internazionale nell’assicurare alla giustizia i responsabili, contrastare la minaccia terroristica e garantire la sicurezza del lavoro e delle persone in un’area cruciale per la pace».