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DAVID MICHELANGELO: RENZI, E’ NOSTRO MA PRONTI A GESTIONE CONDIVISA

(ASCA) – “Il David di Michelangelo è giuridicamente di proprietà del Comune di Firenze dal 1871 e tutti i documenti vanno in questa direzione”. Così il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, replica al ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, a proposito della questione della proprietà della statua oggi custodita alla galleria dell’Accademia. Renzi in conferenza stampa ha mostrato il regio decreto del 1871 e l’atto di accatastamento con cui lo Stato cedette al Comune Palazzo Vecchio e l’Arengario, dove all’epoca era collocato il David. Secondo Renzi, la relazione del ministero che assegnerrebbe allo Stato la proprietà del capolavoro di Michelangelo è “non credibile” e “debole” e questa discussione “é offensiva per l’intelletto e il buon gusto”. Renzi, comunque raccoglie l’invito alla collaborazione avanzato da Bondi: “Siamo pronti a una gestione condivisa a patto che sia nell’interesse non di una amministrazione ma dei fruitori”. Esiste dunque per il David una “questione economica”, ma a Renzi interessa porre il “modello fiorentino di gestione dei beni culturali”, che prevede fra l’altro l’apertura notturna di Palazzo Vecchio e della Biblioteca delle Oblate. Renzi ha anche rilevato come sarebbe anche “importante affrontare il tema dei diritti d’autore” su un ‘brand’ come il David che tra l’altro, ha concluso, è “il simbolo di Firenze e della sua identità culturale”.Il sindaco ha mostrato copia del Regio decreto del 9 giugno 1871 su “cessione di edifici demaniali a favore del Comune di Firenze”, firmato da Vittorio Emanuele II come compensazione alla città in seguito al trasferimento della capitale a Roma. All’articolo 3 il decreto afferma che il governo “é autorizzato a cedere” alcuni edifici, tra cui, il Palazzo Vecchio, che sono (art.4) “inalienabili e dovranno essere destinati a usi di pubblica utilità“. Venendo a tempi più recenti, Renzi ha anche ricordato la risposta scritta che il sottogretario all’Interno Michelino Davico lo scorso 19 aprile 2010 ha dato a una interrogazione presentata da Gabriele Toccafondi (PdL). Per quanto riguarda la proprietà del David di Michelangelo, spiegava Davico, “la questione risale al 1871, allorquando, in considerazione del dissesto economico che colpì l’amministrazione cittadina di Firenze a seguito del trasferimento della capitale d’Italia a Roma, lo Stato, per compensare la città, decise di cedere al Comune, a titolo di risarcimento, Palazzo Vecchio con i relativi annessi, tra i quali l’arengario e le statue che vi erano esposte, fra le quali il David. Due anni dopo, a causa degli effetti dannosi che gli agenti atmosferici stavano procurando alla scultura, fu deciso di ricoverarla nella Galleria dell’Accademia, di proprietà statale, e di realizzare una copia da esporre all’esterno, dove attualmente si trova”. “Raccogliamo l’invito alla collaborazione – ha ribadito Renzi – purché si parta dai dati di fatto. Se vogliamo parlare di federalismo della gestione dei beni culturali siamo pronti a farlo. Il problema non è solo chi prende i soldi, la sfida è se siamo in grado di innovare nella gestione dei beni culturali e noi abbiamo un modello da proporre. A me piacerebbe vedere gli Uffizi aperti anche di notte, come Palazzo Vecchio, o a ingresso gratuito una volta al mese per i fiorentini. O mi piacerebbe vedere la Biblioteca nazionale aperta anche di notte come la biblioteca comunale delle Oblate, e invece la Nazionale è chiusa al pomeriggio”.