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PENA DI MORTE: COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO, VERSO UNA MORATORIA UNIVERSALE

“La pena di morte arretra nel mondo”. Lo riconosce il summit dei ministri della Giustizia promosso a Roma (oggi e domani) dalla Comunità di Sant’Egidio, giunto alla sua quinta edizione e che registra partecipanti da 30 Paesi. L’appuntamento è alla vigilia di una nuova iniziativa mondiale verso una risoluzione Onu per una moratoria universale, in vista dell’abolizione definitiva della pena capitale. “Numerose le notizie buone sul fronte recente di una giustizia capace di rispettare la vita”, afferma in una nota la Comunità di Sant’Egidio. Tra gli Stati che dal 2007 hanno abolito la condanna a morte vi sono Uzbekistan, Kazakhstan, Burundi, Togo, Gabon, New Mexico. Inoltre “la Mongolia ha fermato tutte le esecuzioni e avviato il percorso parlamentare di abolizione”; analogo processo è in corso in Benin ed “è stato annunciato dai ministri della giustizia di Burkina Faso e della Repubblica Democratica del Congo”. Condanne a morte commutate con altre pene in Pakistan, Kenya, Cuba e Camerun, mentre “segnali positivi arrivano dalla Cina”; nessuna esecuzione è avvenuta in Giappone, poche quelle eseguite in India. Crescono, infine, i consensi per la nuova risoluzione Onu, secondo un trend, afferma il portavoce di Sant’Egidio, Mario Marazziti, “che ha già visto i consensi salire da 102 a 104, agli attuali 106, mentre i voti contrari sono scesi a 46”.