L’obiettivo della parità scolastica, anche sul piano economico, è una scelta non più procrastinabile se non assumendosi la responsabilità di creare un danno irreversibile non solo all’effettiva libertà di scelta per le famiglie ma all’intero sistema nazionale di istruzione. Questo il monito lanciato dall’Arcivescovo di Firenze, monsignor Giuseppe Betori, nel corso del suo intervento al convegno regionale delle scuole cattoliche tenutosi stamani al teatro Saschall al quale hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale all’Istruzione Stella Targetti, il collega di giunta Gianni Salvadori, il consigliere regionale Gianluca Parrini, gli onorevoli Rosa De Pasquale e Gabriele Toccafondi e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Cesare Angotti.Betori, che ha aperto ufficialmente i lavori del congresso intitolato Paritaria, cioè pubblica e organizzato dalla Fism Toscana, ha sottolineato con forza l’importanza del ruolo degli istituti cattolici, che sono un bene per tutti poiché permettono a moltissime famiglie di far frequentare ai loro bambini, un luogo educativo di qualità, efficiente e attento alle esigenze della persona umana. La presenza della scuola cattolica è, secondo l’Arcivescovo, esperienza di libertà educativa che rimette al centro la famiglia, la sua scelta di un percorso educativo per i propri figli e, appunto, la libertà di scegliere una scuola, un ambiente, gli insegnanti e il progetto che più rispecchia la loro idea di cammino. Per tutti questi motivi, ha ribadito Betori – la Chiesa sostiene l’esperienza della scuola cattolica e non si tira indietro di fronte all’emergenza educativa che il Papa costantemente ci ricorda.E del futuro della scuola cattolica ha parlato anche il presidente regionale della Fism, Leonardo Alessi. La Fism è preoccupata per i tagli del governo già previsti per il 2011 e chiede l’immediato ripristino dei 228 milioni di euro mancanti, perché le scuole paritarie sono un bene a cui il paese non può rinunciare ha sottolineato Alessi rimarcando l’importanza della federazione che associa in Toscana oltre 350 scuole frequentate da oltre ventimila ragazzi e 120 asili nidi che accolgono oltre tremila bambini.