A tre anni dall’ingresso della Romania nell’Ue, Caritas Romania e Caritas Italiana hanno presentato stamane a Roma il libro I romeni in Italia tra rifiuto e accoglienza, curato da Franco Pittau, Antonio Ricci e Laura Ildiko Timþa. Comunque la si inquadri ha detto don Egidiu Condac, direttore di Caritas Romania -, l’immigrazione romena, pur con i suoi problemi, è un apporto positivo per l’Italia. I criminali vanno puniti ma la brava gente romena va lasciata vivere in pace a va accolta con affetto. Don Livio Corazza, responsabile del Servizio Europa di Caritas Italiana, ha invece sottolineato l’importanza della dimensione religiosa e l’impegno pastorale dei 50 preti cattolici romeni che operano nelle comunità romene sparse in tutta Italia. Sono ha ricordato – una risorsa importantissima per l’integrazione. La pubblicazione, ha aggiunto Corazza, è un contributo per favorire un cambiamento culturale da parte di tutti contro i pregiudizi sui romeni. Il direttore di Caritas Romania ha evidenziato poi che nel suo paese ci sono circa 350 mila bambini con uno o ambedue genitori che sono andati a lavorare all’estero. I bambini sono i più esposti alle tensioni e alle crisi generate dalle separazioni causate dalla partenza dei genitori. La Caritas ha concluso – è impegnata con programmi di sostegno e formazione. Alla presentazione del libro di Caritas Romania e Caritas Italiana è intervenuto anche l’ambasciatore romeno in Italia, Razvan Rusu: Preferirei ha sottolineato – che in Italia si cominciasse a parlare di mobilità sociale, anziché di immigrati romeni. I romeni residenti – hanno illustrato i curatori della ricerca accertati dall’Istat alla fine del 2009 sono 953 mila ma, secondo i calcoli del Dossier Statistico Immigrazione’ Caritas/Migrantes, quelli effettivamente soggiornanti dovrebbero essere 1.110 mila-1.165 mila, considerando un 12% di presenze non ancora assestate e si concentrano per lo più nel Lazio (158 mila), in Piemonte (121 mila) e in Lombardia (118 mila). I lavoratori romeni sono impiegati nell’edilizia (22%), nel settore domestico (15%), negli alberghi e nei ristoranti (10%) e nei servizi alle imprese (9%). Un altro dato emerso dalla ricerca è il problema dei minori non accompagnati (oltre 2.500 già nel 2006), per la cui tutela è stato istituito l’Organismo centrale di raccordo (Ocr) al ministero dell’Interno. Di questi minori, di cui poco si parla, il 30% è costituito da ragazze (spesso vittime dello sfruttamento sessuale). Infine, conclude la ricerca, i romeni mostrano un grande attaccamento all’Italia, un’incredibile tenacia nel lavoro e non sono sospesi tra due realtà ma operatori transnazionali tra due i paesi.Sir