Le guerre dimenticate del continente africano saranno al centro dell’incontro con padre Giulio Albanese, missionario e giornalista esperto del Sud del mondo, giovedì 25 marzo alle ore 17.30 presso la Sala delle Conferenze della Biblioteca Comunale di Arezzo. Si tratta del quarto incontro del ciclo di conferenze Oltre i conflitti, organizzato da Rondine Cittadella della Pace, in media-partnership con Limes e con il contributo del Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana) attraverso il bando Percorsi di innovazione; cinque appuntamenti per riflettere e analizzare i conflitti dimenticati, portandone alla luce le cause e individuando possibili soluzioni pacifiche.Dopo il successo dei precedenti incontri con importanti ospiti ed esperti internazionali, quali Lucio Caracciolo, Giuseppe Bonavolontà e la scrittrice Elvira Mujcic, Oltre i conflitti ha il piacere di avere ospite padre Giulio Albanese che farà il punto sulla difficile situazione in Sierra Leone, delineando il panorama geopolitico africano e portando alla luce le guerre dimenticate che tutt’oggi tormentano l’Africa.Padre Giulio Albanese appartiene alla Congregazione dei Missionari Comboniani. Ha diretto il New People Media Centre di Nairobi (Kenya) e fondato e diretto la Missionary Service News Agency (Misna), agenzia internazionale sul Sud del mondo. Collabora con varie testate per i temi legati all’Africa e al Sud del mondo tra cui Avvenire, Vita e il Giornale Radio Rai. Insegna giornalismo missionario/giornalismo alternativo presso la Pontificia Università Gregoriana (Pug) di Roma ed è direttore delle riviste delle Pontificie Opere Missionarie. È autore di: Ma io che c’entro? Il bene comune in tempi di crisi (Ed. Messaggero Padova 2009), Hic sunt leones (Ed. Paoline 2006), Soldatini di piombo (Feltrinelli Milano 2005), il mondo capovolto (Einaudi Torino 2003), Ibrahim, Amico mio (Emi, Bologna 1997) e Sudan: solo la speranza non muore (1994). Il ciclo Oltre i conflitti’ ha il partenariato della Provincia di Arezzo, il patrocinio della Biblioteca di Arezzo ed è organizzato in collaborazione con le Associazioni aretine Al Plurale e Libera Accademia del teatro.