Una Regione a misura di famiglia. Proposte e consigli di politica familiare per i candidati alle elezioni regionali 2010: è questo il titolo del manifesto elettorale presentato oggi a Roma, presso la Camera dei deputati, dal Forum delle Associazioni familiari, in vista delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo. Come in altre occasioni elettorali ha spiegato il presidente del Forum, Francesco Belletti sottoporremo ai candidati al rinnovo del consigli regionali il nostro manifesto, raccogliendo le adesioni in senso trasversale e assicurando che poi, il giorno dopo il voto, inizieremo a monitorare l’attività legislativa regionale per verificare che gli impegni assunti vengano mantenuti. Il manifesto del Forum ha proseguito Belletti prende le mosse dagli articoli della Costituzione che parlano della famiglia, dal 29 al 31, che pur nell’autonomia decisionale delle Regioni debbono costituire l’orizzonte valoriale di riferimento. Se la famiglia è quella riconosciuta dalla Costituzione ha proseguito il presidente del Forum allora le politiche conseguenti non possono non essere fondate sulla sussidiarietà orizzontale e verticale, non possono non promuovere il bene integrale della famiglia, puntando a garantirne l’unità e stabilità. La famiglia di cui parliamo ha sottolineato è quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e sulla relazione genitoriale. Cosa fa bene’ alla famiglia e cosa fa male’: così Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari ha sintetizzato i contenuti essenziali del manifesto che verrà sottoposto ai candidati consiglieri di tutti gli schieramenti, tramite l’attività dei Forum regionali e delle associazioni aderenti. Alla famiglia dice Belletti fa bene sostenere le giovani coppie, difendere la dignità della vita umana, sostenere i genitori, rendere effettivo il diritto alla libera scelta educativa e scolastica. Inoltre aggiunge puntiamo a favorire l’associazionismo familiare, a sostenere le famiglie numerose, a organizzare l’habitat sociale e urbano e le politiche abitative in funzione della famiglia. Dall’altro lato, ha poi spiegato il presidente del Forum, fa male alla famiglia, alle persone e alla società, equiparare la famiglia ad altre forme di convivenza, perché deresponsabilizza i giovani. Fa male anche sottrarre ai genitori una scelta realmente responsabile e libera sull’educazione dei propri figli. Secondo Belletti, quindi, i candidati ai consigli regionali che vorranno aderire al manifesto del Forum, potranno impegnarsi per leggi regionali sulla famiglia che ne valorizzino la crescita. Il Forum punta inoltre sulla introduzione della Vit (Valutazione di impatto familiare), per monitorare anche preventivamente i provvedimenti regionali che la riguardano, correggendo il percorso della legge qualora gli effetti fossero negativi.Il Forum da oltre un decennio avanza proposte in vista delle elezioni, e questo deve essere riconosciuto come uno stimolo importante per la politica, ha detto l’on. Luisa Santolini, dell’Udc,intervenuta insieme alla collega Serafini del Pd e al sottosegretario con delega per la famiglia on. Giovanardi, alla conferenza stampa di presentazione del Manifesto per i candidati ai consigli regionali. Dal 1999 il Forum ha via via proposto a partiti e candidati documenti trasversali sui quali ha raccolto centinaia di adesioni dei vari partiti, su vari argomenti: politiche per la famiglia dal 1999 al 2002. Nel 2004 il tema è stato Il futuro dell’Europa passa dalla famiglia, nel 2005 per le regionali è stato La famiglia protagonista di un nuovo welfare. Negli anni più recenti si sono proposte le sei priorità della famiglia (2006), le proposte politiche (2008), il futuro dell’Europa (2009) e una città per la famiglia (sempre nel 2009). Le Regioni che hanno legiferato organicamente sui temi della famiglia e delle relative politiche familiari sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria e Lombardia. Nel dibattito odierno alla presentazione del Manifesto per le regionali, il sottosegretario Giovanardi ha messo in evidenza che gran parte delle competenze in materia di politiche familiari, con le relative risorse finanziarie, sono di pertinenza delle Regioni e dei Comuni e il Governo centrale ha pochi spazi di manovra.Sir