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CARITAS EUROPA: PRESENTATA UNA PETIZIONE POPOLARE. GILLEN, «LA POVERTÀ È UNO SCANDALO»

(Bruxelles) – “Aprire gli occhi per vedere i poveri, tendere le orecchie per ascoltare la loro voce…”: Erny Gillen, presidente di Caritas Europa, invita a intraprendere un “viaggio particolare”, che consenta di scoprire l’indigenza e la marginalità che “persistono oggi nel nostro continente”. E aggiunge: “La povertà è uno scandalo” e richiede presa di coscienza, studio, interventi mirati. Caritas Europa ha illustrato, nella sede del Parlamento Ue, la campagna “Zero Poverty” che accompagnerà il 2010 quale Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. “Zero Poverty – aggiunge Gillen – non è una richiesta, è una necessità”. Oltre allo staff di Caritas Europa erano presenti numerosi eurodeputati di varie nazionalità, fra cui la vice presidente della commissione occupazione e affari sociali Elisabeth Schroedter. Paolo Pezzana e Patrizia Cappelletti, di Caritas italiana, hanno invece illustrato un “Poverty Paper”, studio sulle condizioni della povertà in Europa, proponendo una analisi della situazione, alcune chiavi interpretative e principi di interventi nel segno, hanno sottolineato, “della giustizia e della solidarietà”. Della campagna di sensibilizzazione fa parte una petizione popolare, sottoscrivibile on line all’indirizzo www.zeropoverty.org.“Bisogna essere pronti a rivedere il proprio punto di vista sulla povertà”. Erny Gillen precisa alcuni argomenti affrontati dal “Poverty Paper”  e indica la necessità di “un processo di inclusione” a favore degli indigenti e delle fasce sociali più svantaggiate. La crisi economica in corso ha accentuato i problemi in Europa e nel mondo intero: per questo occorre intervenire per far fronte alle esigenze degli “ultimi” e “agire in chiave di prevenzione, per evitare il trasferimento generazionale della povertà”. Secondo l’organismo ecclesiale, la povertà richiede l’assunzione di “responsabilità individuali e sociali” nonché interventi mirati sul piano politico (Ue, Stati, enti territoriali). “La povertà e l’esclusione sociale – si legge nel Poverty Paper – sono conseguenza di una disfunzione delle tre fonti del sistema sociale di welfare (mercato del lavoro, famiglia e stato socio-assistenziale) causata dalla trasformazione della società. A questi tre pilastri deve pertanto essere nuovamente consentito di svolgere appieno il proprio ruolo”. Inoltre: “Il modo migliore per combattere la povertà è prevenirla” e il “modo migliore per prevenirla” e contrastarne gli effetti “è la partecipazione sociale”.“Credo che non siano in molti a comprendere fino in fondo cosa sia la povertà”. Rosemary Keenan, di Caritas Social Action, attiva nel Regno Unito, spiega con un esempio cosa sia l’indigenza oggi. “A Natale andiamo in giro a distribuire giocattoli e generi alimentari alle famiglie povere. Quest’anno, nell’East End di Londra, abbiamo incontrato una mamma che ha cominciato a piangere quando le abbiamo offerto del caffè istantaneo”. Keenan prosegue: “Non era neppure un caffè di marca, ma una versione da supermercato. E lei piangeva, perché era da tanto tempo che non se lo poteva permettere, perché doveva comprare vestiti e cibo per i suoi figli”. Nell’illustrare le campagna “Zero Poverty” nella sede dell’Euroassemblea, Caritas Europa mette a disposizione voci e testimonianze che concretizzano i concetti espressi nel Poverty Paper. Una vicenda completamente diversa viene da Albert Nikolla, direttore di Caritas Albania, che spiega: “Esiste una nuova forma di povertà, inaudita durante il regime comunista: la pressione del gioco d’azzardo. Un tempo era proibito dalla legge, ora è invece una conseguenza della depressione. Sono moltissime le persone che cadono in questa trappola e nelle sale da gioco viene commesso un numero impressionante di omicidi. Quattro, cinque omicidi al mese in un paese di un milione di abitanti”.Sir