Gli orti per vincere il disagio psichico e sociale. Sono quelli che la Fondazione San Niccolò mette a disposizione della Polisportiva Aurora che attraverso la sua «costola» Associazione Nuove Idee ha esteso il proprio campo di attività dallo sport al sociale. I due storici orti dell’antico Conservatorio di San Niccolò, quasi due ettari di terreno, saranno infatti curati e gestiti da un gruppo di persone con disabilità psichica, disagio sociale o provenienti dal carcere, sempre seguiti dai volontari della Nuove Idee, con cui collaborano anche diversi operatori professionali della Asl di Prato. Si tratta degli orti «di vigna», il più grande, fra San Niccolò e le mura, e di quello «di Gosto», più somigliante a un giardino. (Un terzo orto del San Niccolò, quello «di fabbrica», è attualmente occupato dal campo di pallavolo della scuola). Questa mattina la presentazione dell’iniziativa da parte di Foresto Guarducci, presidente della Fondazione Conservatorio San Niccolò, di Cristina Tacconi di Nuove Idee e di Claudio Martini, presidente della Polisportiva Aurora. Erano presenti anche il Vescovo di Prato mons. Gastone Simoni, dell’assessore comunale ai Servizi Sociali Dante Mondanelli, dell’assessore provinciale Stefano Arrighini, del direttore dell’Asl 4 di Prato Bruno Cravedi e del presidente di Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Prato.«Abbiamo aderito con entusiasmo perché con questa operazione si recupera questo che è un luogo importante nella storia della città», sottolinea Foresto Guarducci. «Gli addetti che finora curavano questi orti sono diventati anziani e si poneva il problema di come continuare la loro opera. Quello che deve emergere è che l’amore per la terra, da curare, tenere pulita e ordinata, è un messaggio che vorremmo arrivasse sempre più ai giovani, non sempre rispettosi della pulizia e del decoro del verde».«Abbiamo già cominciato con la raccolta delle olive e presto procederemo con il sistemare i terreni – spiega Cristina Tacconi, volontaria della Nuove Idee e coordinatrice del progetto ; i nostri ragazzi, tre con disagio psichico, uno proveniente dal carcere, si occuperanno di fare il lavoro. E, a rotazione si occuperanno anche degli altri terreni dove operiamo». L’associazione di promozione sociale Nuove idee è nata nel 2006 come «progetto avanzato», della Polisportiva Aurora, attiva dal 1994. «Nuove Idee dice Claudio Martini nasce proprio in risposta all’esigenza che abbiamo avvertito di sopperire alla carenza e difficoltà di un effettivo reinserimento a pieno titolo nel mondo del lavoro di soggetti con disabilità di tipo psichico». «Questo progetto ha una valenza di duplice importanza commenta mons. Simoni da una parte si valorizza un ambiente di importanza storica, come il Conservatorio, dall’altra si fa del bene aiutando persone svantaggiate. La Diocesi esprime piena soddisfazione per questa iniziativa». Utilizzare la coltivazione per la riabilitazione sociale e l’inserimento lavorativo di persone con disagio psichico è un’attività che la Nuove Idee ha lanciato circa un anno fa, partendo con l’olio, che è stato battezzato «Olio di gomito», prodotto in oliveti dati in comodato gratuito da privati.Nel 2009, finanziato dal Cesvot, nasce il progetto Animal House, a San Ippolito di Galciana dove, su un terreno che il Comune ha concesso in comodato, la Nuove Idee ha realizzato una fattoria didattica, un pensionato per animali d’affezione, e la coltivazione di ortaggi su un capo di un ettaro. I prodotti sono in vendita presso il mercato a filiera corta «Terra di Prato», verso vari mercatini o con vendita diretta in campo o a gruppi di famiglie (gruppi di acquisto solidale), scout, associazioni. presso le famiglie della scuola stessa.Anche le suore domenicane di Iolo metteranno a disposizione un loro terreno a Caserane, Pistoia, per incrementare ulteriormente l’attività della associazione. Nuove Idee collabora, oltre che con la Casa Circondariale, con l’Anffas (nelle cui serre vengono prodotte piantine poi trapiantate in pieno campo). A settembre, inoltre, l’associazione ha vinto un bando di fondi europei/regionali per realizzare una cooperativa agricola sociale per soggetti svantaggiati, prima esperienza del territorio pratese. «A fine febbraio 2010, dopo questi mesi di accompagnamento allo start up d’impresa, andremo a costituire questa nuova impresa sociale che rappresenta il naturale sbocco alle attività fino ad oggi intraprese. Una sfida non semplice. Per cui abbiamo anche bisogno di aiuto», conclude Cristina Tacconi.