Cresce, grazie all’immigrazione, la popolazione italiana: sono 60.045.068 i residenti alla fine del 2008, 426.000 in più rispetto alla fine dell’anno precedente. Lo afferma l’Annuario statistico 2009 dell’Istat, i cui dati sono stati diffusi oggi. Il movimento migratorio, con 434.245 nuovi ingressi, neutralizza l’effetto negativo del saldo naturale (-8.467 unità). Gli stranieri costituiscono il 6,5% della popolazione complessiva e provengono soprattutto da Unione europea (29,1%), Europa centro-orientale (24,1%) e Africa settentrionale (15,6%). Tra gli altri dati dell’annuario la fecondità delle donne in Italia, che nel 2008 cresce lievemente rispetto al 2007: 1,41 figli per donna rispetto a 1,37 dell’anno precedente. A tal riguardo, tra i Paesi dell’Unione Europea (per l’anno 2007) l’Italia si trova in basso, vicino a Germania e Malta; risultati inferiori li hanno Polonia (1,31), Romania (1,30) e Slovacchia (1,25). Calano i matrimoni (250.360 nel 2007 contro i 249.242 del 2008), ma il rito religioso rimane la scelta più diffusa. I matrimoni sono più numerosi al Sud: 77,3%, contro il 51,1 del Nord e il 56,2 del Centro. Prosegue l’invecchiamento della popolazione: il 5,6% della popolazione ha superato gli 80 anni (grandi vecchi); come indice d’invecchiamento la Germania (146,4) precede l’Italia (143,1%), seguono Bulgaria e Grecia.Venendo alla sanità, l’annuario Istat rileva che le patologie croniche affliggono la popolazione di oltre 75 anni: ne soffre infatti l’86,9% delle persone. Si tratta di artrosi/artrite (17,8%), ipertensione (15,8%), malattie allergiche (10,2%), osteoporosi (7,3), bronchite cronica e asma bronchiale (6,2%) e diabete (4,8%). Per quanto riguarda la situazione dei medici di base (dati 2006), in Italia sono 46.000, quindi 8 ogni mille abitanti; i pediatri sono invece 7.500, 9 ogni mille bambini. Riguardo alla crisi delle famiglie, in caso di divorzio la separazione consensuale è la scelta più diffusa (86,3% dei casi). Nel 2007 aumentano sia i divorzi (2,3%, in totale 50.669), sia le separazioni (1,2%, totale 81.359), Cresce di molto anche l’affidamento condiviso dei figli, pari alla metà dei casi di divorzi (era 28% nel 2006) e ai due terzi per le separazioni; l’affidamento esclusivo alla madre diminuisce: 25,6% per le separazioni (era 58,3) e 46,1 per i divorzi (67,1%). Ancora, aumentano del 5,8% i delitti denunciati all’autorità giudiziaria nel 2007 (2.933.146 in totale). Con il +21,2% e +16,1%, rispettivamente le estorsioni e i sequestri di persona sono i delitti che nel 2007 crescono maggiormente; forte anche la crescita delle frodi e truffe informatiche (+10,7%) per un totale di oltre 120 mila casi.Secondo i dati dell’Annuario statistico italiano 2009 dell’Istat, cresce la selezione scolastica nell’anno scolastico 2007/08, soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado e nel passaggio tra primo e secondo anno, in cui si registra una percentuale di respinti del 20,9% contro il 18% dell’anno precedente. All’università i nuovi iscritti nel 2007/08 sono 307.000: aumentano lievemente gli iscritti ai corsi di laurea specialistica magistrale a ciclo unico (+2,7%), mentre crescono di molto gli immatricolati ai corsi triennali del gruppo chimico-farmaceutico (+16,6%). Gli occupati nel 2008 sono 183 mila in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 23.405.000 unità. Dopo nove anni aumenta anche il numero delle persone in cerca di occupazione: sono 1.692.000, 186 mila in più rispetto al 2007 (+12,3%). Sale la disoccupazione: 6,7% contro il 6,1% del 2007. Determinante il contributo fornito dagli stranieri all’occupazione, pari a 249 mila unità; la quota di lavoratori stranieri sugli occupati sale dal 6,5% del 2007 al 7,5%. Il tasso di occupazione rimane stabile al 58,7%, al di sotto della media Ue (65,9%). Infine, il 9,2% delle persone di 14 anni e più è impegnato in attività sociali e di volontariato, analogamente al 2008; il 9,3% è coinvolto in associazioni culturali, il 16,7% versa denaro a un’associazione. A livello territoriale queste attività sono svolte più al Nord (11,3%), poi al Centro (8,7), infine nel Mezzogiorno (6,9%).Sir