Entro Natale saranno 29 le chiese dell’arcidiocesi de L’Aquila danneggiate dal terremoto ad essere rese agibili, così da poter riaprire. A queste si aggiungono 7 chiese prefabbricate che verranno realizzate in altrettanti punti strategici della diocesi come in prossimità dei nuovi quartieri del piano Case a Pile, Cese di Preturo, S.Elia e Bazzano. E’ don Luigi Epicoco, vicario episcopale per i Beni Culturali dell’arcidiocesi de L’Aquila, a spiegare al Sir alcuni dettagli, dell’accordo per il recupero del patrimonio ecclesiastico danneggiato dal sisma, siglato ieri, a L’Aquila dal segretario della Cei, mons. Mariano Crociata, e dal ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi. Quello dei nuovi quartieri con parrocchie cresciute esponenzialmente nel giro di pochi mesi ma senza avere le adeguate strutture era emerso nelle scorse settimane come uno dei principali problemi della pastorale dell’arcidiocesi. In totale saranno 71 le chiese danneggiate dal terremoto ad essere rese agibili entro Natale nelle diverse diocesi: oltre a L’Aquila ne verranno realizzate 13 nella diocesi di Sulmona, 5 in quella di Teramo, 11 ad Avezzano, 9 a Pescara, 4 a Chieti.L’accordo commenta don Epicoco – rappresenta un punto fondamentale per la ricostruzione perché stabilisce un metodo che guiderà i nostri interventi futuri. Siamo ancora in emergenza ma più andiamo avanti più vediamo la strada davanti a noi diventare più nitida e impariamo come muoverci. Secondo il documento saranno le diocesi, con la supervisione della Cei, a gestire direttamente i fondi per la ricostruzione del patrimonio ecclesiastico seguendo la progettazione degli interventi, l’assegnazione degli appalti e l’esecuzione dei lavori. L’accordo di ieri continua don Epicoco detta la linee generali che poi dovranno essere tradotte in accordi e convenzioni ad hoc siglate dalle singole diocesi. Un involucro che garantirà una ricostruzione il più veloce e trasparente possibile perché renderà tutti i soggetti coinvolti responsabili, ognuno per il proprio ambito.Sir