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Papa Francesco, Te Deum: contro la corruzione, convertire i cuori
Quando in una città i poveri e i deboli sono curati, soccorsi e aiutati a promuoversi nella società, essi si rivelano il tesoro della Chiesa e un tesoro nella società. Invece, quando una società ignora i poveri, li perseguita, li criminalizza, li costringe a “mafiarsi”, quella società si impoverisce fino alla miseria, perde la libertà e preferisce “l’aglio e le cipolle” della schiavitù, della schiavitù del suo egoismo, della schiavitù della sua pusillanimità e quella società cessa di essere cristiana.
E’ l’esame di coscienza proposto ai cristiani di Roma dal loro Vescovo, Papa Francesco nell’omelia dei Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, celebrati nella Basilica Vaticana ieri pomeriggio e conclusi con l’inno del Te Deum.