In materia di immigrazione e di richiedenti asilo non è in discussione la necessità della legalità ma se mai il rapporto tra la legalità e il rispetto dei diritti umani fondamentali. Lo ha ribadito oggi mons. Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi e presidente della Caritas italiana (e della Commissione episcopale servizio carità e salute), nella sua prolusione in apertura dei lavori del 33° convegno nazionale delle Caritas diocesane in corso fino al 25 giugno a Torino, al Centro congressi Lingotto. Mons. Merisi ha ricordato il documento congiunto sul pacchetto sicurezza stilato dalla Caritas e altre associazioni, e il convegno del coordinamento immigrazione di Caritas italiana del marzo scorso a Lampedusa. La grande domanda che rimane aperta – ha affermato – è quella relativa all’adeguatezza dell’attuale legislazione nel contemperare le ragioni dell’umanità e del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, con quelle di una regolamentazione efficace e ordinata delle migrazioni nel nostro paese. Questo interrogativo deve accompagnare l’azione concreta di intervento in questi ambiti, senza ingenuità e tantomeno pregiudizi. Il nostro obiettivo principale, ha aggiunto mons. Merisi, deve essere quello di promuovere relazioni capaci di produrre integrazione nel rispetto delle persone e della legge, in un contesto che si fa luogo di relazione autentica, facendo tesoro di quanto il Papa e la Cei, in questi giorni ancora l’Arcivescovo di Milano e il Patriarca di Venezia ci hanno riproposto su questo tema. L’Italia, ha osservato, nel corso dell’ultimo anno si è distinta per l’elevato numero di persone a cui è stata riconosciuta protezione internazionale ma al contempo ha attuato, più di recente, una politica del contrasto dell’immigrazione clandestina, per sé legittima e necessaria, ma spesso pregiudizievole per i richiedenti asilo. Il nostro è certamente un paese esposto a questo tipo di flussi – ha rilevato . ed è per questo motivo che crediamo siano necessari interventi e politiche sempre più coordinate a livello europeo, ma sempre ispirate ad una grande cautela e soprattutto rispettose dei diritti di coloro che giungono chiedendo protezione.Sir