Il tempo che si sta perdendo, sulla strada di una piena parità scolastica e di una libertà di scelta delle famiglie senza condizionamenti economici, pesa soprattutto sulla possibilità delle giovani generazioni di avere le stesse opportunità offerte ai loro coetanei dei Paesi più sviluppati. E’ quanto si legge in una nota dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche), che lancia un appello al governo e al parlamento affinché abbiano finalmente il coraggio di intraprendere questa strada che porterà il Paese sulle posizioni adottate nel resto dell’Ocse e a migliorare l’insieme del sistema scolastico nazionale. Le ultime indagini dell’Ocse, fa notare l’Agesc, oltre a risultati negativi in termini di risultati scarsi degli studenti, costi elevati, insegnanti vecchi, mancanza di valutazione e di incentivi, fanno emergere il dato per cui la scuola non statale nei paesi dell’Ocse accoglie almeno il 20% della popolazione scolastica (fino al 70-80% di Belgio e Olanda), mentre in Italia è ridotta al 5%. L’ingiustizia che subiscono le famiglie italiane a cui è negata una reale libertà di scelta educativa sostiene l’associazione contribuisce a determinare i risultati negativi della scuola italiana. Di qui la necessità di andare oltre le dichiarazioni, accolte con attenzione dall’Agesc, del Ministro Gelmini, che si impegna a evitare nella finanziaria tagli alla scuola paritaria.Sir