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ABRUZZO: CARITAS ITALIANA, IN UN REPORT UN PRIMO BILANCIO DELLE ATTIVITÀ

“A due mesi dal terremoto in Abruzzo, si registra la costante presenza della Caritas”. In un “report” messo a punto da Caritas Italiana è tracciato un primo bilancio del periodo di emergenza accanto alla Caritas de L’Aquila e alla popolazione colpita e la prosecuzione del piano di prossimità e di accompagnamento nella prospettiva della ricostruzione. Mentre nelle diverse zone si fa sempre più consistente e continuativa la presenza delle Delegazioni regionali con operatori e volontari, arrivano ancora le offerte raccolte durante la colletta nazionale di domenica 19 aprile. Finora sono pervenuti oltre 15 milioni di euro a Caritas Italiana, ai quali si aggiungono i 5 milioni messi a disposizione dalla Cei. Nel “report” si ricorda come Caritas Italiana si sia prontamente attivata per dare sostegno e solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma che, all’alba del 6 aprile, ha devastato L’Aquila e altri centri dell’Abruzzo. Ha avviato un Centro di Coordinamento nazionale presso la parrocchia San Francesco d’Assisi nel quartiere Pettino, periferia ovest dell’Aquila, consolidato dalla presenza di tre operatori stabili, da cui dipendono tutti gli aiuti della rete Caritas alle popolazioni colpite dal terremoto. Fondamentale l’opera della Caritas diocesana aquilana e delle altre Caritas della delegazione Abruzzo-Molise. Il Centro di coordinamento Caritas ha suddiviso il territorio colpito dal sisma in 9 zone omogenee, “affidate” alle Delegazioni regionali delle Caritas diocesane. I primi gemellaggi sono entrati nel vivo una settimana dopo il sisma, anche con l’invio di operatori e volontari che svolgono opera di ascolto e assistenza delle persone terremotate, soprattutto delle fasce più fragili. Caritas Italiana ha stretto poi un accordo con l’Azione Cattolica Italiana, per l’impegno dei volontari che si alterneranno nell’area del disastro. Intese e sinergie anche con le Acli, con la Pastorale giovanile e con le molteplici associazioni collegate alle realtà ecclesiali. Dall’inizio dell’emergenza, sono stati distribuiti beni di prima necessità a più di 3.000 persone. Caritas Italiana ha già confermato la disponibilità a realizzare opere di ricostruzione, articolate in tre settori. Saranno allestiti, nei pressi dei villaggi di prefabbricati, alcuni centri della comunità, strutture socio-pastorali polifunzionali. Un grande sforzo sarà profuso sul versante dell’edilizia sociale per categorie deboli: verranno costruiti edifici in muratura, definitivi, per anziani, disabili e soggetti con varie forme di svantaggio. Infine, si effettueranno, in base alle esigenze segnalate dalle autorità locali, interventi di edilizia scolastica, per istituti pubblici o privati. (Sir)