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UE-RELIGIONI: BARROSO (COMMISSIONE), RICONCILIARE ECONOMIA E VALORI

“Dopo una discussione ampia e fruttuosa abbiamo potuto constatare una convergenza fondamentale: bisogna cioè porre l’accento sulle questioni sociali e sulle ricadute concrete della crisi sui cittadini europei”. José Manuel Barroso, presidente della Commissione, illustra gli esiti dell’incontro tra istituzioni comunitarie e rappresentanti delle grandi religioni monoteiste presenti in Europa. Al Berlaymont, sede dell’Esecutivo, erano presenti, oltre a Barroso, i commissari alla cultura Jan Figel‘ e agli affari monetari Joaquin Almunia, il presidente dell’Europarlamento Hans-Gert Poettering e una ventina di religiosi. Il tema dell’incontro, che si svolge con cadenza annuale, era: “Crisi economica e finanziaria. Contributi di natura etica a una governance europea e mondiale”. Barroso dichiara: “Col progredire della recessione, diventa sempre più chiaro che è giunto il momento di riconciliare il governo dell’economia con i nostri valori etici basilari, sui quali il progetto europeo si è andato costruendo da oltre 50 anni”. Il presidente ha spiegato che la Commissione “ha assunto al riguardo iniziative soprattutto in materia di regolamentazione del mercato finanziario, nell’intento di incentivare il senso di responsabilità e la sostenibilità nelle nostre economie”. “Materialismo e consumismo esasperati possono creare notevoli problemi sia in ambito economico che sociale. Per questo occorrono regole e meccanismi giuridici per vigilare sui mercati, ma al contempo servono etica e valori alti”. Nell’illustrare il dibattito svoltosi tra vertici Ue e leader religiosi, Barroso ha insistito sulla necessità di assumere “provvedimenti per tutelare l’occupazione, così come è stato fatto durante il summit di Praga del 7 maggio”. Il presidente della Commissione ha illustrato alcuni aspetti dell’“economia sociale di mercato” e ha aggiunto: “Crediamo e operiamo per realizzare un mercato, ma con posizioni di responsabilità. Allo stesso tempo bisogna promuovere solidarietà e senso della giustizia sociale, per tutelare tutti i cittadini, specialmente quelli più deboli”. Barroso ha aggiunto: “Sono convinto che le istituzioni Ue debbano ascoltare i cittadini e la società. Gli incontri con i rappresentanti delle religioni si inseriscono” in tale contesto. “Allo stesso scopo il Trattato di Lisbona si rivela importante, perché renderebbe il dialogo stabile e strutturato”. Barroso ha ricordato che gli incontri, “avviati dai miei predecessori”, “avvengono anche con organizzazioni non confessionali”, su una base di “uguaglianza e di non discriminazione”.Dai rappresentanti delle religioni presenti a Bruxelles, giungono esortazioni all’Ue “a coordinare e orientare l’azione per la regolamentazione finanziaria, a imprimere nuovo slancio all’economia e a operare a favore dell’occupazione”, sia a livello continentale che “nel resto del mondo”. I capi religiosi sottolineano “l’esigenza di garantire che la giustizia sociale costituisca una delle massime priorità in sede di elaborazione delle politiche”, ricordando che “nel momento in cui disoccupazione e povertà continuano a crescere a livelli molto preoccupanti, le nostre società dovrebbero riuscire a operare congiuntamente per varare provvedimenti concreti, atti a contenere gli effetti della crisi sui cittadini”. Dal canto loro, le comunità religiose si impegnano “a una riattivazione del senso di solidarietà fra europei di ogni fede e di ogni convincimento, nonché per esortare gli operatori finanziari ed economici a un comportamento più etico”. All’incontro nella sede dell’Esecutivo erano presenti esponenti delle chiese cattolica (l’arcivescovo di Praga Miloslav Vlk, quello di Dublino Diarmuid Martin, di Monaco Reinhard Marx, e il vescovo di Rotterdam Adrianus van Luyn, presidente Comece), ortodossa, anglicana, riformata, delle comunità islamiche e il rabbino Levi Matusof.Sir