Un’operazione fuori mercato, caratterizzata da procedure estremamente semplici e rapide, con tassi massimi di interesse molto convenienti, pari alla metà del tasso di riferimento fissato dalla Banca d’Italia per i finanziamenti finalizzati a prestiti personali. Così Corrado Faissola, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), ha definito l’accordo quadro siglato con la Cei per un Programma nazionale di microcredito rivolto alle famiglie in difficoltà a seguito della crisi economica. Il Fondo, che sarà operativo a partire dal 1° settembre 2009, prevede finanziamenti ad un tasso effettivo globale (TAEG) pari al 4.50%, cioè non superiore al 50% del tasso effettivo globale medio (TEGM) sui prestiti personali, pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’elenco delle banche ha spiegato Faissola rispondendo alle domande dei giornalisti non c’è ancora, perché devono ancora aderire. In ogni caso, devono essere lasciate libere di farsi concorrenza: ecco perché si parla di garanzia minima che Cei e banche mettono a disposizione di tutto il territorio nazionale. Se ci sarà una concorrenza in positivo sui tassi di interesse ha commentato il presidente dell’Abi ben venga. Quanto al reinserimento nell’attività lavorativa, come prerequisito per accedere al Fondo, Faissola l’ha definita una condizione essenziale non tanto per rimborsare il prestito, quanto per far fronte ai doveri familiari.Sir