(L’Aquila) Sono 78 le scuole chiuse per inagibilità nei Comuni colpiti dal sisma. È quanto dichiara al SIR Emanuele Nicolini, vicedirettore generale dell’Ufficio scolastico della Regione Abruzzo. In ogni Centro operativo misto in cui è stato suddiviso il territorio spiega Nicolini abbiamo inserito un responsabile scolastico che avrà il compito di organizzare l’attività scolastica nelle tendopoli. Questo già avviene in alcuni campi come Piazza delle Armi, Paganica, San Demetrio e Sassa Scalo. Nel resto della Regione, invece, le scuole hanno ripreso le attività nei giorni scorsi. In questa fase precisa il vicedirettore dobbiamo parlare di attività didattica in senso generale. Non possiamo garantire che in ogni tendopoli ci siano tutte le materie. Gli insegnanti, infatti, sono spesso anch’essi sfollati che vivono negli stessi campi in cui insegnano o docenti che non potendo più insegnare nella propria scuola, perché inagibile, si offrono per lavorare nelle tende. In questa fase di emergenza, prosegue Nicolini, il nostro obbiettivo è aiutare i ragazzi a stare insieme per distoglierli e aiutarli a socializzare. Sono 4.500 fa sapere Nicolini gli alunni che dal terremoto frequentano le lezioni nelle scuole sulla costa. Una possibilità offerta da un decreto ministeriale che permette a tutti gli sfollati, studenti e insegnati, di essere iscritti o di insegnare nell’istituto scolastico più vicino, in qualsiasi Regione italiana. Queste misure continua il vicedirettore insieme alle lezioni riprese in alcuni campi hanno l’obiettivo di portare a termine l’anno scolastico. Da settembre pensiamo che alcune scuole possano riaprire e, organizzandole su più turni, possano rispondere alle esigenze degli studenti. Per gli altri si continuerà con l’organizzazione di tendo-strutture nei campi. Intanto la solidarietà di alcune scuole italiane e di case editrici sta facendo arrivare nelle aree terremotate materiale didattico.Sir