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FUNERALI TERREMOTO IN ABRUZZO: MONS. CROCIATA, LA MORTE APRE ALLA RISURREZIONE

(L’Aquila) – “Questa celebrazione non è stata solo un messaggio di solidarietà e vicinanza nella morte, ma di speranza:la certezza della partecipazione di Cristo alla nostra morte, partecipando noi alla morte di Cristo, apre alla risurrezione, che è appunto fonte di speranza e di forza per questa vita, e al tempo stesso apertura verso orizzonti più vasti”. Così il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, al termine dei funerali per le 287 vittime del terremoto che si sono celebrati questa mattina a Coppito (a cui si sommano altri due morti, trovati nelle ore scorse dai Vigili del fuoco), spiega al Sir il significato dell’aver scelto per questo rito proprio il venerdì santo, giorno della morte di Cristo. Un accostamento che è stato “spontaneo” e ha fatto “toccare con mano – precisa mons. Crociata – che Cristo con la sua morte si è fatto carico di tutte le tragedie, i drammi, le morti degli uomini”. Questa celebrazione “ha segnato visibilmente la partecipazione alla morte di Gesù di chi ha perso la vita nel terremoto, dei loro familiari e di tutti noi che ci sentiamo coinvolti da queste morti”.Proprio nella fede, sottolinea mons. Crociata, “la volontà di solidarizzare e ricostruire trova fondamenta più profonde di quelle che nascono dal nostro già forte e vivo senso di umanità”. Riflettendo poi sulla solidarietà palpabile tra le popolazioni colpite, mons. Crociata invita a “vivere con spirito di prossimità e attenzione all’altro non solo nelle condizioni estreme, ma nelle ordinarie condizioni di vita, nelle quali il dolore, la morte, i drammi si affacciano a ogni passo”. E questo, sottolinea, imparando proprio da “queste esperienze così drammatiche e nello stesso tempo calde di vicinanza e solidarietà”. Lo stile di questo “momento eccezionale”, esorta il segretario della Cei, “diventi stile ordinario” facendo anche appello “allo spirito cristiano, che è ben presente nella nostra terra”.Sir