A L’Aquila saranno sospese tutte le celebrazioni della Settimana Santa, tranne quella della Domenica di Pasqua che verrà celebrata tra gli sfollati, probabilmente nel campo di Piazza D’Armi. E venerdì mattina, ma si è in attesa di una conferma dalla Protezione civile, saranno celebrati i funerali delle vittime (207 finora accertate), presieduti da mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo dell’Aquila e dai sacerdoti diocesani, che in queste ore sono tutti mobilitati per portare conforto spirituale ai familiari. E ai sacerdoti dell’Aquila verranno donati gli oli crismali che il Papa benedirà durante la celebrazione del giovedì santo nella Basilica di San Pietro. Ne dà notizia al SIR il portavoce dell’arcidiocesi don Claudio Tracanna, che insieme all’arcivescovo e agli membri della curia hanno trascorso la prima notte dopo il terremoto all’addiaccio, dormendo nelle tende e nelle macchine alla periferia dell’Aquila. Anche perché le scosse di terremoto continuano e tutti sono rassegnati a dover passare altre notti in queste condizioni. La popolazione sta affrontando questo momento di dolore con grande dignità racconta e i sacerdoti passano la maggior parte del tempo negli obitori con i familiari delle vittime. Quasi tutte le parrocchie hanno subito danni e sono inagibili, per cui penso che staremo in questa situazione per molti altri giorni ancora.In queste ore l’arcivescovo Molinari e altri sacerdoti sono andati due volte a benedire le salme delle vittime, hanno visitato un campo degli sfollati e il centro Caritas che la delegazione di Abruzzo e Molise ha allestito in una parrocchia per coordinare gli aiuti. Stanno arrivando tantissimi convogli umanitari ma manca ancora il cibo dice don Tracanna perché la maggior parte è stato requisito nei supermercati dalla Protezione civile e il resto è stato acquistato dalla popolazione. Abbiamo avuto un incontro con il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, che ci ha assicurato che farà tutto il possibile per aiutarci. Qui a L’Aquila sembra un deserto continua il sacerdote -, chi ha potuto si è fatto ospitare da parenti e amici. Moltissimi sono andati negli alberghi messi a disposizione sulla Riviera Adriatica. Noi rimarremo a dormire in tenda e in macchina, appoggiandoci ad una casa di parenti dell’arcivescovo per i servizi. Ci telefonano tanti viceparroci per aiutarci, tutta questa solidarietà ci fa piacere e ci sostiene. Ma auspichiamo che tutti gli aiuti passino attraverso il coordinamento della Caritas. Don Tracanna riferisce anche di una voce che circola, senza conferme, tra gli sfollati nelle tendopoli: Si dice che arriverà una scossa più forte di terremoto perché stanno evacuando il comune di Scoppito. La tensione e la paura è ancora alta.Sir