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TERREMOTO IN ABRUZZO, CARITAS L’AQUILA: CURIA E CHIESE SVENTRATE; VESCOVO: CHIEDIAMO PREGHIERE

“La curia dell’Aquila ha subito danni impressionanti. Sono crollati pezzi interi della cattedrale ed il tetto della sede Caritas. Ed è completamente sventrata la casa di una famiglia che ospitavamo lì. Le persone si sono salvate ma stavano in condizioni terribili. Anche la chiesa delle Anime Sante, attaccata al duomo, è crollata”. E’ il racconto concitato al SIR della drammatica situazione attualmente a l’Aquila, dopo le scosse di terremoto di questa notte è Augusto Ippoliti, tesoriere della Caritas diocesana. “La situazione è fin troppo disastrosa – dice -. La gente è nel panico totale. Si parla di più del 60% delle case completamente sventrate. Sono crollati palazzi di cinque o sei piani. Molti sono pericolanti e piegati di quarantacinque gradi. Oramai L’Aquila è completamente bloccata, non ci si può muovere. E’ impossibile accertare se nella nostra comunità ci sono morti e feriti perché non si riesce a telefonare”. Ora molti abitanti, compreso Ippoliti, si sono rifugiati nella parte alta dell’Aquila, nella zona di San Giacomo, dove ci sono dei prati.“La terra continua a tremare ma almeno qui siamo un po’ più tranquilli – continua -. L’esercito ci ha detto di andare il più lontano possibile dal centro perché ci sarebbero state altre scosse forti”. Ippoliti racconta il momento terribile della scossa di questa notte: “E’ scoppiato l’acquario che avevo in casa e si è aperta la parete dietro il letto. Una cosa impressionante. E mentre scendevo le scale ho visto la casa che si apriva. La casa si muoveva talmente forte che non ho avuto il tempo di prendere niente. Ancora adesso sto in pigiama. Per fortuna nel giubbetto avevo le chiavi della macchina per spostarci in questa zona, nonostante il traffico completamente in tilt”. Come Caritas diocesana, in coordinamento con Caritas italiana e delegazione regionale, stanno cercando di capire come organizzare gli aiuti: “Normalmente la Caritas non interviene solo nella seconda emergenza. Però mi hanno detto che vorrebbero intervenire subito perché la situazione è più disastrosa di quanto si pensava all’inizio. Dovremmo incontrarci a Chieti o stasera o domattina. Se ci riusciamo, perché hanno chiuso tutte le autostrade”.“Preghiamo tanto e invitiamo tutti a pregare. Ringraziamo tutti i volontari che si stanno mettendo all’opera per i primi soccorsi e raccomandiamo di prestare attenzione alle indicazioni fornite dalla Protezione civile e dai soccorritori. Già c’è molta solidarietà espressa telefonicamente, sono sicuro che diventerà anche concreta”. Così mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo dell’Aquila, racconta al SIR con commozione, mentre “la terra sta tremando di nuovo”, i drammatici momenti vissuti insieme alla sua comunità. “Ora siamo accampati nel giardino di una casa in periferia – dice -. Ho portato con me alcuni sacerdoti, le suore e il seminarista. Grazie a Dio non stavo in camera a dormire perché sentivo che la nottata non era tanto sicura. Con le suore abbiamo pregato il rosario. Loro sono andate a riposare ed io mi sono trattenuto a sistemare un po’ di carte. Avvertivo un dolore strano al cuore e mi sono detto: ‘forse è meglio che mi alzo’. C’è un nostro sacerdote che ha un po’ di ferite superficiali, ma è abbastanza sereno”.“Sono uscito subito alle tre e mezza di notte e non sono più riuscito a rientrare – continua -. Sono diverse settimane che abbiamo tante scosse, ma a L’Aquila siamo un po’ abituati. Però una scossa così tremenda non l’abbiamo mai sentita. Purtroppo è stata di una violenza estrema, con tante vittime. Anche le chiese più belle, S.Maria di Collemaggio, San Silvestro, S.Maria Paganica, S.Maria del Suffragio, la parrocchia di Paganica sono distrutte”. L’arcivescovo ha ricevuto la solidarietà del Santo Padre Benedetto XVI attraverso il nunzio apostolico, mons. Giuseppe Bertello e di tutti i vescovi della Conferenza episcopale dell’Abruzzo-Molise.Sir