Nel rispetto per la sofferenza di chi, a maggioranza, è stato indicato cittadino onorario di Firenze, ma anche nel rispetto per una politica e per un sistema mediatico capaci di volare più in alto dei soliti teatrini, auspichiamo che quella persona abbia adesso il coraggio, e la saggezza, di rinunciare a una onorificenza voluta per evidenti motivi strumentali e tale da dividere non certo da unire. Lo scrive, in una nota, la sezione toscana di Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) sulla delibera adottata a maggioranza dal Consiglio Comunale di Firenze per concedere la cittadinanza onoraria a Beppino Englaro. Anche fra i nostri soci come nell’intera comunità nazionale compresa la comunità dei credenti scrive il presidente Mauro Banchini a nome del Direttivo la vicenda di Eluana è stata letta in modi assai diversi. Ma adesso sentiamo che non c’era il bisogno di strumentalizzarla in modo ulteriore a fini di bassa propaganda per farla entrare in un triste e cinico tritatutto preelettorale dove i titoli mediatici soppiantano quel silenzio riflessivo e rispettoso di cui si sente forte bisogno.Sarebbe bello prosegue la nota se ora quel babbo facesse volontariamente un passo indietro e tutti noi ne facessimo uno in avanti. A che serve uscirne divisi quando, come ricordava don Lorenzo Milani, la politica è comunque un invito a uscirne insieme? Perché insistere nell’autostrada del baccano mediatico quando, specie su certi temi, sarebbe molto più utile il sentiero della sobrietà?.A giudizio di Ucsi Toscana, che invita a non scordare la limpida e silenziosa testimonianza delle suore di Lecco, in una città intelligente come Firenze, altre possono e debbono essere le modalità per uscire più adulti da una vicenda, privata e pubblica, di una donna che oggi non c’è più.