«È stata una grande sorpresa apprendere che il Santo Padre ha ricordato Prato e la sua crisi economica durante l’Angelus di questa domenica». Il Vescovo di Prato mons. Gastone Simoni è stato informato delle parole di Papa Benedetto XVI da una telefonata dei suoi collaboratori, mentre era in viaggio verso Campobasso, dove domani, lunedì 2 marzo, terrà una conferenza. «Il primo sentimento è di sincera gratitudine al Santo Padre. Sapere che, insieme ad altri centri gravemente colpiti dalla crisi in Italia, Prato è nei pensieri, nel cuore e nella preghiera di Benedetto XVI è un dono che ci riempie di speranza».Mons. Simoni ha ascoltato con particolare gioia le parole con cui il Pontefice si è associato «ai Vescovi e alle Chiese locali nell’esprimere vicinanza alle famiglie interessate dal problema». «Per me e la mia Diocesi ha commentato è il più forte incoraggiamento a proseguire nell’impegno a favore di chi perde il lavoro ed è colpito dalla crisi produttiva locale. Non a caso Benedetto XVI ha concluso il suo intervento all’Angelus ricordando che la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie”».A mons. Simoni preme un’altra sottolineatura: l’appello del Papa al «comune e forte impegno», come anche il riferimento alla necessità del «concorso di tutti» per far fronte alla crisi. «È il suggello più autorevole dal punto di vista morale commenta – all’iniziativa intrapresa già da tempo «dal tavolo di distretto» e ieri espressa così coralmente nella manifestazione Prato non deve chiudere. Come tante volte ho ripetuto, da ultimo anche nella lettera da me scritta nei giorni scorsi, solo uniti si può affrontare e sconfiggere questa grave crisi. Ora, forti anche del sostegno del Santo Padre, tutte le componenti istituzionali e sociali pratesi devono proseguire su questa strada».Infine un auspicio: «Speriamo – ora che il caso Prato ha avuto una così autorevole risonanza – che le istituzioni competenti, a cominciare dal Governo nazionale e dalla Regione, intervengano adeguatamente a sostegno del distretto tessile. I pratesi, d’altro canto, hanno ora una sollecitazione in più a fare tutti il loro dovere e a farlo concordemente».Appena rientrato a Prato, mons. Simoni esprimerà la gratitudine sua e di tutta la Chiesa pratese in un telegramma al Santo Padre.