Mai più in Italia una persona viva dovrà essere mandata a morte per fame e per sete. È l’appello dell’Associazione Scienza & Vita, all’indomani della morte di Eluana Englaro. In queste ore di profondo dolore, in cui l’opinione pubblica è frastornata e smarrita, occorre aggiunge l’Associazione riprendere il filo della ragione. A cominciare dal respingere tutte le interpretazioni che collegano la morte di Eluana per eutanasia al crollo del valore della vita come bene indisponibile’. Troppi, in queste ore, sottolineano che la morte di Eluana segnerebbe un cambio di civiltà’ in grado di oscurare definitivamente il valore della vita in sé. E che dunque si affermerebbe un nuovo ordine di giudizio, quello della qualità della vita’. Noi inorridiamo davanti a queste affermazioni e ribadiamo che in Italia esiste un partito dell’eutanasia’ che va combattuto con le armi della ragione, della cultura, dell’educazione e dei valori. In questo siamo incoraggiati dalla consapevolezza che il popolo italiano ama la vita e saprà distinguere fra quanti davvero si battono per la sua tutela e quanti, invece, cercano l’orribile scorciatoia della morte per fame e per sete per affermare il principio dell’autodeterminazione assoluta, al di fuori di ogni vincolo di relazione umana.Sir