Le dimensioni della tragedia seguita alla promulgazione delle leggi razziali costituiscono ancora una ferita aperta di fronte alla coscienza di tutti e continuano a porre l’interrogativo se si sia fatto abbastanza per contrastarle, ma non vedo ragione alcuna per muovere accuse alla Chiesa, che anzi condannò apertamente e con assoluta fermezza la legislazione antiebraica. Agostino Giovagnoli, docente di storia contemporanea all’Università Cattolica, commenta in questi termini al SIR le dichiarazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini, nel 70° anniversario della promulgazione delle leggi razziali, secondo il quale allora la Chiesa non fece abbastanza. Il segno di dissenso da parte della Chiesa fu molto forte replica Giovagnoli È noto a tutti che Pio XI prese posizione contro le leggi razziali esponendosi in prima persona con discorsi molto duri e dando luogo nel luglio 1938 ad uno scontro aperto con Mussolini. Lo storico rammenta inoltre la lunga e complessa trattativa diplomatica per ridurre al minimo gli effetti di questa legislazione, che purtroppo non ebbe successo. Pio XI prosegue Giovagnoli fu volutamente aspro accusando gli italiani di seguire i tedeschi su una strada sbagliata. Memorabile, conclude lo storico, anche la dura omelia contro le leggi razziali del card. Schuster, allora arcivescovo di Milano, su richiesta del Papa stesso.Sir