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CASO ENGLARO: IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DI SUOR MARIA ILDEFONSA BUSATTA

Pubblichiamo il testo integrale della lettera inviata da suor Maria Ildefonsa Busatta alla sua superiora generale, Madre Irene Bizzotto, a riguardo di affermazioni attribuite alla stessa madre Busatta e divulgate dalla stampa di ieri. Il testo che riportiamo di seguito è stato fatto pervenire anche al SIR da don Flavio Peloso, superiore generale dell’Opera Don Orione.Sir

Carissima Madre Maria Irene, sento il bisogno di manifestare a lei il mio vero intendimento nel parlare del tema dell’accanimento terapeutico e testamento biologico per il quale il mio nome è finito sui giornali. Sono sorpresa e dispiaciuta che la mia conversazione – forse non precisa nelle parole – sia stata ripresa e usata dalla stampa per accreditare forme di volontaria omissione di aiuto medico ai malati gravi che costituiscono forme di eutanasia. Ho passato la mia vita nel soccorrere e aiutare persone con gravi limiti (bimbi, malati, anziani) e mai li ho ritenuti “vegetali” o non degni di essere aiutati a vivere. Quello che personalmente rifiuto è l’accanimento terapeutico nel senso e nelle forme illustrate dal magistero della Chiesa. Se il testamento biologico di cui si parla oggi avesse per oggetto interventi del tipo eutanasia è chiaro che è da rifiutare. Sono stata abituata con Don Orione a “vedere e servire Cristo nell’uomo” sapendo che “nel più misero degli uomini brilla l’immagine di Dio” e respingo ogni atto o omissione che attenti alla sacralità della vita. Cara Madre, voglia comprendere il mio stato di amarezza nell’essere stata occasione di mala interpretazione su valori sacri e per i quali ho speso e intendo spendere tutta la mia vita. Don Orione mi aiuti a perseverare nella via del bene in piena unità con il magistero della Chiesa.