Dalla tramvia alla bioetica, dalla crisi economica alle alleanze politiche. Per la prima volta, dopo l’annuncio delle rispettive candidature alle primarie del Pd, Matteo Renzi e Lapo Pistelli si confrontano in un faccia a faccia. I due aspiranti alla poltrona di sindaco, entrambi provenienti dal mondo cattolico, si sono incontrati nella redazione del settimanale Toscanaoggi: a loro sono state sottoposte le domande e le sollecitazioni che i giornalisti hanno raccolto interpellando alcune associazioni cattoliche impegnate in campo sociale (Acli, Mcl, Misericordie, Compagnia delle Opere, Cisl). Il testo integrale del forum sarà pubblicato sul prossimo numero di Toscanaoggi, ed è già disponibile anche sul nostro sito.Molte le convergenze tra i due (che hanno anche lavorato a fianco per molti anni nelle file della Margherita) ma anche qualche diversità di opinione. Renzi ad esempio mette l’accento sulla comunicazione: C’è bisogno di comunicare meglio cosa è Firenze nel mondo. Promuovere il nostro artigianato, le piccole e medie aziende, immaginare un Made in Florence diverso da quello che abbiamo avuto negli ultimi vent’anni. Pistelli invece sottolinea il problema di una città che invecchia: La prima sfida che mi propongo è quella di ripopolare Firenze. Questa città ha perso 100mila abitanti in 12 anni. Ripopolare la città vuol dire anche ringiovanirla e quindi riequilibrare il rapporto tra le generazioni. A Firenze ci sono troppi nuclei familiari monoparentali, ossia gente che vive da sola, e pochi bambini. Dobbiamo intervenire sul mercato immobiliare, favorendo la residenza piuttosto che altri tipi di rendita, e migliorare i servizi alle famiglie.Sui temi della bioetica secondo Renzi (che cita l’astensione al referendum sulla procreazione assistita e critica il registro comunale delle coppie di fatto) ci troviamo di fronte a questioni molto complesse: io trovo che su questi temi la politica abbia un ruolo importante, e se ne debba occupare. La vera sfida è tornare a fare di Firenze una delle capitali della riflessione non banale e non ideologica, come ai tempi di La Pira. Su questi argomenti, secondo Pistelli, servono “cuore, cervello, voce bassa e gesti simbolici. Se penso a come oggi si parla dei temi etici prosegue – vedo spesso tutto il contrario: posizioni di bandiera, urla… Se c’è una eredità che possiamo onorare è quella di riuscire a riconciliare il cuore, la passione, con la testa, con un pensiero alto.Sulle strategie politiche e sulle eventuali alleanze, secondo Pistelli eventuali accordi andranno fatti sul programma: le alleanze non si fanno su basi ideologiche ma sulla disponibilità a realizzare insieme ciò che è scritto sul programma di governo della città. D’accordo anche Renzi, che però aggiunge: in ogni caso, preferirei l’Udc a Rifondazione.