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Dalla Costa, l’ex arcivescovo di Firenze «Giusto fra le nazioni»
L'importante riconoscimento all'arcivescovo della diocesi di Firenze durante la Seconda guerra mondiale per aver salvato centinaia di ebrei. Il Museo dell'Olocausto «Yad Vashem»: ebbe un ruolo centrale nell'organizzazione di una vasta rete di soccorso. Betori: un prezioso contributo a riscoprirlo e pregarlo
Il cardinale Elia Angelo Dalla Costa – arcivescovo di Firenze nel duro periodo segnato dalla Seconda guerra mondiale – è stato riconosciuto «Giusto fra le Nazioni» dal Museo dell’Olocausto «Yad Vashem» di Gerusalemme per aver salvato centinaia di ebrei.
«Il Cardinale Dalla Costa – afferma “Yad Vashem” in un comunicato – ebbe un ruolo centrale nell’organizzazione di una vasta rete di soccorso» che, dopo l’occupazione tedesca dell’Italia, contribuì a salvare centinaia di ebrei, locali e profughi da altri Paesi. Il suo nome sarà dunque impresso nella «Parete dell’Onore» nel Giardino dei Giusti di «Yad Vashem».
Il cardinale Giuseppe Betori a nome della Chiesa fiorentina «accoglie con profonda gratitudine la scelta del Museo dell’Olocausto Yad Vashem di Gerusalemme». «Il riconoscimento – si legge in una nota – raggiunge un pastore ancora nel cuore dei fiorentini con un gesto che rafforza anche l’amicizia e il dialogo fra la chiesa cattolica e il popolo ebraico. Il cardinale Dalla Costa è stata una figura non solo di grande soccorso per gli ebrei ma ha anche espresso con forza l‘avversione a quel regime totalitario razzista all’origine di quella terribile persecuzione. Dalla Costa con il suo agire ed il suo dire ha così riaffermato come la dignità inviolabile della persona non possa mai essere messa in discussione da nessuna ideologia. Il riconoscimento del Museo dell’Olocausto – conclude Betori – è un prezioso contributo a riscoprirlo e pregarlo mentre è in corso la sua causa di beatificazione».
A Firenze infatti, oltre che per la sua straordinaria missione pastorale, è ricordato con profonda stima e devozione per essersi distinto particolarmente durante la seconda guerra mondiale per l’intensa opera volta a salvare vite umane, specie di ebrei, dalla prigionia e dalla morte ed anche per la preziosa azione di salvaguardia del tessuto artistico della città. Grande impressione suscitò il suo coraggioso comportamento durante la visita di Hitler a Firenze nel 1938, quando, non solo non prese parte alle cerimonie ufficiali ma chiuse, in segno di protesta, le finestre e le porte dell’Arcivescovado. Alle intimidazione del regime a seguito di questi fatti, rispose: «Non temo i potenti perché sono un unto del Signore».
«Malgrado gli sforzi non siamo riusciti a trovare alcun parente del Cardinale Dalla Costa», ha detto una portavoce di «Yad Vashem». «Dunque, per il momento, la medaglia e il certificato di onore saranno custoditi nel nostro Museo». La portavoce ha aggiunto che con la divulgazione della notizia «c’è da sperare che se ci sono parenti, si venga ora a sapere». All’inizio del 2012, i «Giusti fra le Nazioni» assommavano a 24.356. Di essi, 524 sono italiani.
Ulteriori informazioni su sul sito internet Yad Vashem