Italia

CAROVANA MISSIONARIA PACE: NO A RAZZISMO E MILITARIZZAZIONE. L’ACQUA È BENE PUBBLICO

No al razzismo nei confronti degli immigrati, alla militarizzazione dell’Italia e al finanziamento dell’export di armi, alla gestione privata dell’acqua, Sono alcune delle richieste contenute nel documento finale della quinta Carovana missionaria della pace, che ha coinvolto oltre 200 partecipanti in un viaggio itinerante attraverso 26 città italiane, dal 25 settembre scorso fino a ieri a Roma. L’iniziativa era organizzata da Cimi (Conferenza degli istituti missionari in Italia), Suam (Segretariato unitario di animazione missionaria), Fesmi (Federazione stampa missionaria italiana), Mgm (Movimento giovanile missionario), insieme agli istituti missionari e ai centri missionari diocesani. A Roma, tappa finale della Carovana, i giovani partecipanti hanno elaborato un documento nel quale denunciano una “informazione imbavagliata, distorta, superficiale e fuorviante”; “una crisi di democrazia evidente” e una “mancanza di ascolto da parte delle istituzioni” con “imposizione quali la presenza ingiustificata dell’esercito sul territorio”; “la legalità è costantemente negata a favore di interessi di gruppi ristretti, mafie e potentati finanziari e politici”. A proposito delle risorse idriche, nel documento si chiede alle istituzioni che “riconoscano l’acqua bene comune diritto di tutti, non merce” e si ritorni “a una gestione pubblica diretta della rete idrica comunale”. Inoltre, “le pubbliche amministrazioni pretendano dalle aziende imbottigliatrici il pagamento delle concessioni ad un prezzo equo, un primo passo concreto perché la politica limiti l’ingerenza delle aziende private, ora libere di agire senza controllo”. L’invito all’avanzamento della legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica dell’acqua, per cui sono state raccolte 400mila firme, si unisce alla “presa di consapevolezza come Chiesa che impossessarsi dell’acqua e mercificarla equivale a rubare e quindi è definibile come peccato”. Secondo i partecipanti alla Carovana missionaria la militarizzazione del Paese, con diverse basi Nato e presenza dell’esercito (Vicenza, Aviano, Brescia, Varese, Sicilia, Campania), è un tema che deve essere al centro delle comunità cristiane, mentre in materia di immigrazione il documento sottolinea “l’importanza dell’incontro con l’altro per vincere paure e stereotipi”. Alle comunità missionarie si chiede perciò di “diffondere un’informazione sui temi dell’immigrazione libera da pregiudizi, di promuovere all’interno della Chiesa una fede che si incarna nel vivere la quotidianità dell’Altro, per una Chiesa con le porte aperte, e di interagire con le altre realtà non ecclesiali”. L’impegno dei carovanieri è inoltre di “cercare il dialogo con quella Chiesa che promuove un vangelo di sicurezza, per scoprire assieme nuovi percorsi di convivenza”.Sir