Sono tragedie a cui è impossibile assuefarci, non sono da copione, ognuna ha la sua lugubre originalità e gravità. E’ quanto afferma al Sir padre Bruno Mioli della Fondazione Migrantes commentando l’ennesima tragedia del mare avvenuta a circa 40 miglia a sud di Malta. Sarebbero 71 gli immigrati dispersi: cresce la tenerezza o più propriamente la ferita al cuore aggiunge p. Mioli – al pensiero che tra le vittime ci sarebbero quattro donne incinte e un bambino: tutti eritrei e sudanesi (si può ben pensare dal Darfur), provenienti da terre dove la dittatura, la violenza, il disordine sociale sono all’ordine del giorno e impediscono di guardare non già lontano nella vita ma nemmeno al domani; forse qualche compagno di sventura l’avevano già disseminato nelle sabbie di un deserto insidioso come le onde del mare, attraversato per giungere sulle spiagge della Libia. Secondo il sacerdote che ha diretto l’Ufficio per la pastorale degli Immigrati e rifugiati della Fondazione Migrantes per diversi anni è quasi un eufemismo chiamarli profughi o richiedenti asilo; sono fuggitivi, per istinto di sopravvivenza, da un destino di morte o di una vita troppo al di sotto di qualunque livello umano. E’ quasi una beffa aggiunge ancora padre Mioli – chiamarli clandestini, come fa anche oggi qualche giornale, salvo non si voglia alludere a quella clandestinità che ora si prolunga in perpetuo negli abissi di quel mare che sempre più sentiamo disagio a chiamare mare nostrum’. Non è clandestina la loro condizione di vita, non clandestino l’avventuroso percorso, né il tratto di spiaggia dove attendono e s’imbarcano, tanto meno è clandestina l’omertà e l’inconcludenza dei nostri Paesi occidentali nel prevenire o almeno ridimensionare le cause di una fuga che Giovanni Paolo II chiamava esodo della disperazione’. Secondo Fortress Europe sono stati almeno 158 mel mese di luglio i morti alle frontiere Ue, di cui 48 nel Canale di Sicilia e altrettanti in Spagna. Fortress Europe è una rassegna stampa che dal 1988 ad oggi fa memoria delle vittime della frontiera. Da quella data ha registrato 12.717 morti, di cui 4.744 dispersi. Sono soprattutto naufragi, ma anche incidenti stradali di tir carichi di uomini nascosti insieme alle merci per giungere in Europa.Sir