L’assistenza a domicilio oggi in Italia raggiunge solo 1,6% della popolazione che ne ha bisogno. Lo ha affermato questa mattina Mario Marazziti, della Comunità di Sant’Egidio, in una conferenza stampa tenutasi a Roma e nella quale ha presentato il progetto A casa è meglio, a favore degli anziani soli. Il progetto vuole prevenire l’istituzionalizzazione delle persone anziane, per aiutarle a rimanere nella propria casa. Oggi il modello fondato tutto sull’istituzionalizzazione non regge più, ha aggiunto Marazziti. Il nostro modello, invece, costa solo circa 200 euro all’anno. Il programma A casa è meglio è stato avviato dalla Comunità di Sant’Egidio nel 2004. Sono circa 500 gli operatori coinvolti nel programma, tra medici, assistenti famigliari a pagamento, negozianti, vicini di casa e volontari. Finora sono state effettuate oltre 7.000 visite al domicilio e più di 70.000 telefonate. E i risultati positivi non mancano: i dati raccolti indicano una diminuzione della mortalità evitabile e dei ricoveri impropri. Ogni unità di monitoraggio raggiunge circa 3.000 anziani ultra 75enni e il programma si svolge in 6 città italiane: Novara, Livorno, Fiumicino, Napoli, Messina e Catania, in zone isolate o con un forte degrado urbano. Il modello proposto dalla Comunità di Sant’Egidio mostra che con un massimo di 3.400 euro al mese si possono coprire anche i bisogni sanitari principali di tutti gli anziani ultra75enni. Non solo, con meno di 200 euro all’anno si monitorizza e si personalizza l’intervento su ogni anziano. Se questo avviene in maniera generalizzata ha spiegato Marazziti -, diminuiscono i costi della sanità, la vita che si allunga non diventa una maledizione per il sistema del Welfare, ma torna ad essere una benedizione. In più, il programma A casa è meglio crea anche posti di lavoro: la maggior parte degli operatori sono immigrati regolari, fortemente motivati e sensibili. Noi andremo a proporre questo modello come modello pubblico per la sanità in Italia. Perché credo che a questo punto possiamo uscire dalla fase sperimentale, ha affermato il portavoce della Comunità di Sant’Egidio. La meta del programma è quella di coprire l’intera popolazione ultra 75enne, sia ricchi che poveri, perché la solitudine uccide tutti. A casa è meglio diventa così una risposta profonda e di lungo periodo anche al problema dello sfilacciamento della vita nelle grandi città o delle periferie urbane.Sir