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MIGRAZIONI: CARD. MARTINO, PER UNA FAMIGLIA UNITA ANCHE NELLA MOBILITA’

“Ci deve prodigare affinché la famiglia, cellula vitale di ogni società, possa vivere unita anche nella mobilità e, ove ciò non fosse possibile, per trovare una comunità o un luogo ove sperimentare un clima familiare”. Lo ha detto il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, aprendo oggi in Vaticano l’assemblea plenaria del dicastero dedicata al tema “La famiglia Migrante ed itinerante”, che terminerà giovedì prossimo con l’udienza da papa Benedetto XVI. Per il porporato la famiglia “è uno dei fattori propulsori della mobilità delle persone. Si emigra per trovare condizioni più favorevoli di vita; si fugge – ha detto – per cercare rifugio in terre ospitali; ci si sposta per studiare all’estero, si affronta un viaggio turistico anche per rinsaldare i vincoli familiari, si lavora in mare o nell’aviazione civile per dare sostentamento ai propri cari. Vi sono poi diverse circostanze per la famiglia con riferimento alla strada: nel cammino del pellegrinaggio, nel ‘nomadismo’ per cultura e tradizione, nella viabilità come utenti, nel triste sfruttamento della prostituzione, nella ricerca di una residenza per i senzatetto e di un’accoglienza per tanti minori”. La cellula familiare – ha affermato il presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti – ha “una missione educatrice da svolgere. Attraverso l’esempio e il dialogo, i genitori possono assolvere al compito di catechisti dei loro figli, offrendo una cultura della vita, nel rispetto dei valori, nell’armonia delle relazioni, nell’osservanza della religione e nella salvaguardia del creato”. In questa pastorale, secondo il porporato, “si devono adottare modalità di espressione diverse, cercando di qualificare sempre più la creatività e lo zelo degli operatori pastorali”. E’ toccato poi al segretario del dicastero, mons. Agostino Marchetto, fare un bilancio dell’attività dall’ultima Plenaria svoltasi due anni fa. Per il presule, la “crescita inarrestabile del fenomeno della mobilità umana nel mondo richiede al Pontificio Consiglio una dedizione sempre maggiore e qualificata”. Durante l’assemblea sarà fatto il punto della situazione della famiglia nel mondo delle migrazioni: spunto per gli operatori pastorali, che “dovranno trasformare la famiglia migrante in un fattore più efficace per l’evangelizzazione e per il consolidamento dei valori cristiani, rendendola non solo beneficiaria dell’azione pastorale e caritativa della Chiesa, ma anche protagonista dell’evangelizzazione, nel suo specifico ambito”.Sir