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UNIVERSITA’, UN’UNICA AZIENDA IN TOSCANA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

Sarà gestita da un consiglio di amministrazione composto da nove componenti la nuova azienda unica per il diritto universitario della Toscana nella quale confluiranno le tre aziende esistenti di Firenze, Pisa e Siena. Le commissioni Affari istituzionali e Cultura del Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Ilio Pasqui ed Ambra Giorgi del Pd, hanno licenziato a maggioranza la proposta di legge che crea la nuova struttura. Nel consiglio di amministrazione siederanno cinque componenti di nomina regionale, il presidente del Comitato di coordinamento delle università toscane (Coreco) e i tre presidenti dei Consigli territoriali degli studenti. I Consigli territoriali, composti ciascuno da sette studenti eletti, hanno il compito di verificare nelle singole università la qualità e la corretta erogazione dei servizi. Tutti i componenti dei consigli territoriali faranno parte del Consiglio degli studenti, che si configura come un vero e proprio organismo di rappresentanza politica studentesca. Il consiglio regionale degli studenti si riunirà almeno due volte l’anno con il consiglio di amministrazione dell’azienda per l’approvazione del piano di attività e dei bilanci di previsione e di esercizio. Qualora il consiglio di amministrazione non accolga i pareri del Consiglio degli studenti dovrà fornire adeguata motivazione e riferire nella riunione successiva dell’organo studentesco..Il funzionamento dell’azienda sarà disciplinato da un regolamento approvato dal consiglio di amministrazione, che prevede un’articolazione organizzativa per ognuna delle sedi territoriali. Tale struttura dovrà garantire il raccordo tra i servizi erogati e l’organizzazione didattica, che sarà oggetto di verifiche specifiche con i rappresentanti territoriali degli studenti. Sul testo i gruppi di centrodestra FI-Pdl, An, Udc, Af hanno votato contro. Secondo Stefania Fuscagni (FI-Pdl) “l’idea della semplificazione ed il risparmio, fatte a spese della specificità dei singoli atenei, si tradurrà al contrario in una moltiplicazione della spesa”. “Non convinta della riorganizzazione” neppure Giuliana Baudone (An), che teme ripercussioni negative sulla qualità dei servizi. Di parere opposto Fabiana Angiolini (Pd), secondo la quale l’articolazione territoriale configurata dalla proposta di legge permette di guardare con fiducia al nuovo sistema. “La riduzione dei costi si tradurrà in investimenti maggiori sui servizi – ha osservato – L’obbiettivo è garantire una loro uniformità verso l’alto”. Eduardo Bruno (PdCi) ha invece sottolineato il “ giusto equilibrio” raggiunto per garantire la rappresentanza studentesca. La proposta di legge sarà all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio. (dp)