L’Italia è il maggior partner della Bielorussia nell’organizzazione del risanamento dei bambini provenienti dalle aree colpite dalla catastrofe di Chernobyl. Lo rende noto il console onorario bielorusso in Sardegna, Giuseppe Carboni, in un comunicato diffuso alla vigilia del 22° anniversario del disastro nucleare avvenuto il 26 aprile 1986. Negli ultimi 15 anni si legge ancora in Italia, nell’ambito dei vari programmi di accoglienza temporanea, sono stati ospitati più di 400 mila bambini. Il nostro Paese da solo accoglie oltre il 50% di tutti i bambini bielorussi andati all’estero attraverso tali progetti che coinvolgono decine di Paesi nel mondo, mentre sono circa tre milioni gli italiani coinvolti a vario titolo in programmi di solidarietà con la Bielorussia. Tra i 20 Paesi toccati dalle esplosioni di Chernobyl, la Bielorussia ha subito il colpo più devastante, raccogliendo il 70% delle precipitazioni delle sostanze radioattive. Una grande attenzione è riservata ai bambini residenti nelle aree contaminate e grazie ai programmi di risanamento è cresciuto il numero di quelli il cui stato di salute è migliorato. Solo nell’ultimo anno si sono ospitati all’estero complessivamente 40 mila bambini, di questi 21 mila sono stati accolti in Italia.Sir
