Ordinario o meglio, apparentemente, ordinario: così Giuliano Bettoli descrive il fratello Franco, responsabile della Comunità Emmaus di Arezzo e già presidente per molti anni di Emmaus Internazionale, morto il 4 aprile, per una malattia incurabile. Stamattina, nel duomo di Faenza i funerali. Buono, saggio, realista, ma sempre carico di speranza, un passo dietro l’altro per il bene degli altri, degli ultimi specialmente, gli occhi sempre sorridenti, non alzava mai la voce: questo il ritratto di Franco nelle parole di Giuliano, per il quale a sessantacinque anni tanto bene poteva fare ancora, eppure ha accettato la sua fine senza una parola di rammarico. In realtà, ricorda ancora il fratello i suoi occhi e la sua mente, anche la parola, erano rimasti vigili sino all’ultimo. Giorgio, uno dei fratelli (erano in dieci), che l’assisteva nell’ultima notte, a un tratto, l’aveva visto farsi un lento nitido segno di croce. Nato nel 1943, nel 1967 Franco Bettoli piantò tutto per andare a Chartres, in Francia, ed entrare in una comunità del movimento Emmaus, diventando nel tempo uno stretto collaboratore dell’Abbé Pierre. Nel 1972 ha fondato una comunità di Emmaus a Laterina, vicino ad Arezzo. Negli ultimi anni costante è stato l’impegno anche a favore della popolazione bosniaca.Sir