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PECHINO 2008: ACCESA A OLIMPIA LA FIAMMA,EMOZIONE E CONTESTAZIONE

Emozione e contestazione: la cerimonia che ad Olimpia dà il via al viaggio della torcia verso Pechino 2008 regala suggestioni antiche e dissenso moderno. L’accensione della fiaccola avviene regolarmente con l’ausilio dei raggi del sole riflessi dallo specchio concavo dove la torcia era stata collocata dalla sacerdotessa, ma il partito mondiale del boicottaggio ai Giochi cinesi mette a segno un punto importante. L’evento si consuma in mondovisione (ma in Cina veniva trasmesso in leggera differita probabilmente proprio per evitare eventuali ‘inconvenienti’), nel sito archeologico dell’area sacra di Olimpia, poco prima che davanti all’antico tempo di Era, portata dall’attrice Maria Nafpliotou travestita da antica vestale, la fiaccola venga accesa dando in pratica il via a Pechino 2008 sebbene manchino 130 giorni alla cerimonia d’apertura dell’8 agosto. Stava parlando Liu Qi, presidente del comitato organizzatore dei Giochi cinesi, quando un uomo è riuscito a violare il cordone di sicurezza e ad irrompere alle sue spalle sventolando una bandiera nera con cinque manette al posto dei cerchi olimpici. La regia televisiva è stata pronta a ‘staccare’ immediatamente, Liu ha continuato a a parlare (“la fiamma olimpica irradierà luce e felicità, pace, amicizia e speranza…”) mentre il manifestante veniva portato via da un agente. E’ un 48enne di origini tibetane, secondo la polizia greca. L’organizzazione ‘Reporters senza Frontiere’, che contesta l’assegnazione delle Olimpiadi alla Cina in nome della violazione dei diritti umani e della democrazia negata, rivendica l’azione e fa sapere che l’uomo ed altri due fermati dalle forze dell’ordine sono suoi rappresentanti e tra loro “c’é anche il segretario generale Robert Manard”. La fiaccola comincia così il suo viaggio di 137mila chilometri attraverso i cinque continenti, e il primo tedoforo Alexandros Nikolaidis, argento nel taekwondo ad Atene 2004, passa davanti alla tomba dove è sepolto il cuore del padre dei Giochi moderni, Pierre de Coubertin. Intanto il presidente del Cio Jacques Rogge, che poco prima aveva ribadito come fosse stata giusta la scelta di assegnare le Olimpiadi alla Cina (“porteranno il cambiamento”) ringrazia le autorità greche, e i vigili del fuoco, protagonisti l’anno scorso del salvataggio di questo luogo sacro (chiuso nel 393 d.c. dall’imperatore bizantino Teodosio che vietò le manifestazioni pagane) dagli incendi che hanno funestato il paese ellenico. La cerimonia, con tanto di ramoscelli d’ulivo e colomba bianca liberata per il volo come segni di pace, è come sempre suggestiva ma l’impressione netta è che, da qui all’8 agosto e poi anche durante le gare fino al 24, il cammino per Pechino 2008 non sarà facile. In nome del Tibet e non solo, la contestazione monta: oggi se n’é avuto un chiaro quanto breve segnale, oltre a quello delle altre 25 persone (quasi tutte facenti parte di un comitato per il ‘Tibet Libero’) bloccate mentre tentavano di raggiungere l’antica Olimpia per manifestare, ed è difficile pensare che sia anche l’ultimo. In attesa che i Giochi, come assicura Rogge, si rivelino davvero il volano per il cambiamento della Cina, il primo record è quello messo a segno dal quarantottenne contestatore: uno sprint simbolicamente più veloce ed evocativo di quelli che regalano i campioni dei 100 metri. (ANSA).