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DROGA: DA COMUNE VERSILIA KIT A GENITORI PER MONITORARE FIGLI; PERPLESSO GIURISTA

Un kit antidroga da consegnare ai genitori per scoprire se i figli minorenni (di una fascia d’età che va dai 14 ai 16 anni) fanno uso di droga. Ermanno Sorbo, assessore allo sport del comune di Pietrasanta, in quota An, ha mutuato l’idea che fu di Letizia Moratti, sindaco a Milano, e la ripropone ai genitori del comune versiliese. La notizia è stata anticipata dal Tirreno e confermata all’ANSA dall’assessore Sorbo. Le 400 lettere, partite oggi, contengono un coupon che consentirà ai genitori di ritirare il kit in Comune “nel totale rispetto della privacy”. I kit, ordinati alle farmacie comunali della Versilia e stoccati in Comune, sono composti dal liquido di reazione e dalle cartine di rilevamento. “Se questa iniziativa – ha detto Sorbo – ci permetterà di salvare anche un solo ragazzo e magari di indirizzarlo verso lo sport, sarà una piccola vittoria”. Il consumo di droghe avviene “generalmente in discoteca – ha detto Sorbo – e qui in Versilia gira parecchia ecstasy e anche eroina”. L’ iniziativa solleva però perplessità di carattere giuridico. “E’ vero che l’interesse del genitore è legittimo – ha spiegato l’avvocato Alessandro Traversi, penalista del foro di Firenze -. L’ uso di strumenti di controllo è nel potere/dovere che fa parte della patria potestà, ma come non rientra in questo potere/dovere l’eccesso di punizione non pù rientrare un potere invasivo della privacy”. Quindi anche i minorenni hanno diritti di privacy? “Essere minorenni – sottolinea Traverso – non significa essere privo di diritti. Io penso che certi diritti, essendo connaturati all’essere umano, siano indipendenti dall’età”. Quindi, come risolvere il problema giuridico? “E’ necessario il contemperamento di opposti interessi e valutare l’interesse più saldo: credo che quest’ultimo sia senza dubbio la privacy. Perché se è vero che il genitore può volere che il proprio figlio non si droghi esistono altri metodi di controllo, anche indiretto, altrettanto efficaci, di educazione prima e di controllo poi”. (ANSA).