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MONTECATINI T., FESTA PER I 25 ANNI DEL CNCA CON DON CIOTTI E DON ALBANESI

Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) festeggia i 25 anni dalla fondazione. Lo farà il 14 dicembre prossimo a Montecatini Terme (PT) presso il Palazzo dei Congressi (viale Amendola, 2), con un evento a ingresso libero che inizierà alle ore 21,00 e terminerà alle ore 24,00 circa. Una serata di musica e poesia, a cui parteciperanno don Vinicio Albanesi e don Luigi Ciotti, ambedue ex presidenti della Federazione, insieme al cantante Cisco, a Moni Ovadia e alla Banda del Villaggio Solidale. Condurrà la serata Andrea Muzzi. L’evento chiuderà l’assemblea nazionale che avrà luogo sempre a Montecatini, in quello stesso giorno, con il titolo “Diritti e Responsabilità, un futuro oltre la paura”.Il CNCA in questi venticinque anni è cresciuto in quantità e qualità, divenendo una delle organizzazioni più importanti del non profit italiano: 260 gruppi aderenti tra associazioni, cooperative, fondazioni sparse in tutte le regioni italiane, che gestiscono tremila servizi, dalle unità di strada alle comunità residenziali; oltre cinquemila operatori sociali e altrettanti volontari; oltre trentacinquemila accoglienze e quasi centomila contatti annuali. E un dispiegarsi operativo in quasi tutti gli ambiti del disagio sociale: tossicodipendenza, carcere, minori, prostituzione e tratta, immigrazione, senza dimora, Aids, psichiatria, giovani. “L’opzione del ‘fare vita con’ è stata ed è il cuore pulsante di tutti i gruppi che hanno deciso di aderire al CNCA”, dichiara Lucio Babolin, presidente del CNCA. “Assumere la storia delle persone come un forte interesse personale e di gruppo. Decidere di accompagnare le vite di tutti coloro che accogliamo in casa nostra e nei nostri servizi per scrivere con loro qualche pagina della storia della nostra e della loro vita. Questa è l’essenza del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza. E dopo venticinque anni sentiamo il bisogno impellente del ‘rendere testimonianza’ e del ‘rendere conto’ di quello che siamo e di quello che facciamo.”