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SALUTE: POCO MOTO, 1 RAGAZZO TOSCANO SU 3 RISCHIA OBESITA’

Almeno cinque ore di sport alla settimana per scongiurare il rischio obesità in età adulta, rischio che in Toscana riguarderebbe un ragazzo su tre in età compresa tra gli 11 e i 13 anni. E’ il quadro che emerge dalla ricerca condotta, per conto della Regione, su quasi 3.000 alunni delle prime medie toscane dalla Direzione regionale del Ministero della pubblica istruzione insieme all’Università degli Studi. Lo studio (che verrà presentato domani nel corso di un convegno che si terrà all’Educandato SS. Annunziata, in via del Poggio Imperiale) ha analizzato le abitudini alimentari, la condizione fisica e le capacità motorie, la pratica spontanea e organizzata di attività sportive, le ore mediamente dedicate allo studio, alla TV, al computer. “Questa ricerca – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali e allo sport Gianni Salvadori – è il risultato del progetto ‘Pegaso a scuola’ che, nell’arco di circa 6 anni, ha coinvolto più di centomila giovani, soprattutto delle scuole elementari e medie. Lo scenario che ne è venuto fuori non è confortante ma vorrei ricordare che è proprio grazie a queste iniziative che siamo riusciti a fare passi avanti rilevanti nella realizzazione di strategie e proposte tese a migliorare il benessere dei giovani e della popolazione toscana in generale”. “L’obiettivo dell’indagine – ha spiegato Fabrizio Balducci, uno dei curatori dello studio insieme a Marco Petranelli – è di individuare le problematiche e le necessità della scuola affinché sia possibile intervenire nella prevenzione del fenomeno. Dopo questa indagine appare chiaro che per la creazione di una cultura motoria e fisica che possa portare ad una corretta cultura di movimento e sport, sia necessaria nella scuola primaria una presenza sistematica di docenti qualificati di educazione motoria”. Il campione preso in considerazione dalla ricerca è composto da 2.845 studenti che hanno frequentato la I media nell’anno scolastico 2005-2006: 1.466 femmine e 1.379 maschi, il 15% circa degli studenti compresi tra gli 11 e i 13 anni (anche se la stragrande maggioranza del campione appartiene alla fascia 11-12 anni). Per quanto riguarda lo stato nutrizionale (misurato in base all’Indice di Massa Corporea), il 68,9% dei ragazzi è risultato normopeso, il 23,8% a rischio sovrappeso ed il 7,2% a rischio obesità. I maschi però presentano una situazione peggiore delle femmine. Circa il 20% dei ragazzi ha evidenziato una condizione fisica insufficiente non riuscendo a superare la soglia minima accettabile in due o più delle prove motorie a cui si sono sottoposti. Dall’analisi delle abitudini quotidiane é arrivata la conferma che il rischio sovrappeso-obesità è strettamente connesso ad uno stile di vita sedentario, qualora le ore dedicate alle attività motorie siano ridotte e prevalgano invece quelle trascorse a guardare la tv e a giocare con il computer. I valori medi registrati dall’indagine hanno ricostruito la giornata tipo (non festiva) di uno studente di I media: 8,5 ore di sonno, 6 ore di scuola (compreso il trasferimento), 2,5 ore di studio pomeridiano, 2,5 ore di gioco, sport o ricreazione, 3 ore davanti al computer e alla tv. Carne, pane, pasta, salumi e insaccati e frutta sono gli alimenti più graditi dai ragazzi che li consumano quasi tutti i giorni. Verdura, legumi, riso, pesce, formaggio sono invece assunti 2-3 giorni la settimana, risultando quindi i cibi meno amati. L’indagine ha dunque confermato che la prima causa del sovrappeso non è l’assunzione di maggiori quantità di calorie ma piuttosto la mancanza di movimento. E’ infatti emerso che solo due giovani su 10 va a camminare, a ballare, in bicicletta con una certa frequenza e che lo stesso numero non ci va mai o quasi mai. Infine esistono maggiori probabilità di essere sovrappeso per i figli di genitori che lo sono già, uno o entrambi. (ANSA).