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DECRETO SICUREZZA, PAOLA SOAVE (FORUM FAMIGLIE): AMBIGUO E SCORRETTO RIFERIMENTO A TENDENZA SESSUALE

Il riferimento alla “tendenza sessuale” all’interno del decreto sulla sicurezza rappresenta un “attacco surrettizio, fatto con scorrettezza e ambiguità. Un tentativo di condanna di idee che per noi cattolici sono convincimenti profondi”. Questa l’opinione di Paola Soave, vicepresidente del Forum delle Associazioni familiari che definisce “preoccupante” il maxiemendamento inserito nel decreto sicurezza approvato ieri sul reato di opinione riferito alla tendenza sessuale. Ciò che non convince la rappresentante del Forum è innanzitutto il metodo. “Di fatto siamo ormai arrivati ad un sistema per cui si fanno passare dentro decreti legge, cose che non c’entrano nulla con l’argomento che tratta quel provvedimento”. “In questo caso si fa passare dentro un decreto sulla sicurezza, un maxiemendamento che con la sicurezza non c’entra niente. Si fa passare una condanna ad un diritto di opinione nei confronti dell’omosessualità: poiché evidentemente non se ne può discutere apertamente e in altro modo, e cioè in un contesto adeguato e specifico, lo si mette dentro il decreto sicurezza in una forma assolutamente non corretta. Insomma quello che a noi colpisce è che attraverso queste trovate si introducano sempre degli emendamenti che vanno a colpire la famiglia, vanno a colpire il mondo cattolico e l’opinione del mondo cattolico”. “I problemi – aggiunge Soave – quindi sono due: il modo equivoco con cui si parla di diritto opinione in un decreto che parla di sicurezza e quindi di macro problemi che riguardano il Paese, l’immigrazione, la delinquenza, lo spaccio di droga”. L’altro aspetto della questione riguarda la “condanna di chi non la pensa come la lobby omosessuale. Abbiamo l’impressione che queste posizioni siano chiaramente un tentativo per aprire la strada al matrimonio gay, tanto è vero che proprio in questi giorni ci sono i cus in attesa di ritornare in Parlamento perché sono stati approvati in Commissione. Vedo dunque dietro a tutta questa vicenda, una manovra che evidentemente ha bisogno di essere condotta in modo ambiguo e che sostanzialmente punta a minare la soggettività costituzionale della famiglia e a relegare il cattolico in un quadro di oscurantismo che non ci appartiene. Tutto questo però ci rafforza nella consapevolezza che dobbiamo essere più visibili, più uniti e quindi più determinati nel dare le ragioni della nostra testimonianza, di chi crede cioè nella famiglia, e nel diritto di promuovere, senza discriminare nessuno, un certo tipo di società in cui non si può equiparare tutto”.Sir