Italia

RU486, PUCCETTI (PROMED GALILEO): SICUREZZA MINORE E MORTALITA’ SUPERIORE ALL’ABORTO CHIRURGICO

“L’interruzione di gravidanza farmacologica, con il prodotto conosciuto come RU486, si caratterizza con un profilo di sicurezza inferiore rispetto al metodo chirurgico”: lo ha detto stamane nell’incontro con i giornalisti presso la sala stampa della Camera dei Deputati, in occasione della presentazione di uno studio su “Mifepristone e aborto medico”, il presidente di “Promed Galileo“, Luca Puccetti. “Il tasso di mortalità associato all’aborto con questo prodotto è, a parità di età gestazionale, dieci volte maggiore rispetto al metodo chirurgico”. Riferendo dei dati raccolti nei soli Stati Uniti, ha parlato di 16 morti accertate nel giro di pochi anni, col risultato che un’indagine federale commissionata nel 2005 e conclusa nel 2006 “ha richiesto il ritiro del farmaco per la sua pericolosità”. Tutto ciò – si è sottolineato – mentre da noi se ne chiede l’adozione. “L’interruzione di gravidanza farmacologia mostra una efficacia statistica inferiore rispetto al metodo chirurgico, con conseguenze anche rilevanti per le donne che vi si sottopongono, quali la necessità di sottoporsi a una duplice procedura abortiva, trasfusioni, cure per i rischi di contrarre germi patogeni e altri disturbi, anche gravi e duraturi, ad essa correlata”: lo ha detto il prof. Nicola Natale, vice-presidente della Società Italiana di Ginecologia, e consigliere dell’Associazione “Medicina e Persona”, durante l’incontro a Roma di presentazione della ricerca sulla pillola RU486. Natale ha illustrato l’insieme delle conseguenze che interessano le donne che assumono tale farmaco, rilevando che “alcune di esse insorgono anche a distanza di tempo dall’uso della pillola, presentandosi subdolamente, soprattutto in donne trattate a domicilio, con gravi rischi per la salute fisica e psichica della donna stessa”.Sir