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DDL PROSTITUZIONE: COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII, «INDIGNATI E DELUSI». MANIFESTAZIONE IL 22 DICEMBRE A ROMA

“Rattristati, indignati, delusi da ciò che il Governo sta mettendo in cantiere”: con questi tre aggettivi Roberto Gerali, responsabile nazionale del servizio contro la tratta e la prostituzione della Comunità Papa Giovanni XXIII, commenta al SIR lo schema del disegno di legge recante “Norme in materia di prostituzione”, che viene discusso oggi nella riunione preparatoria del Consiglio dei ministri che lo ha messo all’Odg nella riunione di giovedì. “Anziché preoccuparsi di liberare le oltre 100mila donne di ogni età schiavizzate nel nostro Paese, il 40% minorenni – osserva Gerali -, si parla di case chiuse, di zone a luci rosse lontane dalla vista delle persone perbene”. Eppure, rammenta, “secondo la legge n. 1173 del 1966, entrata in vigore nel 1980 in attuazione della Convenzione dell’Onu del 1951 sulla tratta e la repressione della prostituzione che l’Italia ha sottoscritto, la prostituzione è incompatibile con la dignità ed il valore della persona umana. Perché, allora, lo Stato va contro se stesso?”. La prostituzione è “un male e come tale non può essere regolamentata, ma va estirpata, anche attraverso la punibilità dei clienti (10 milioni in Italia), colpevoli di favoreggiamento. Il cliente è ancor più responsabile dello sfruttatore, perché è da lui che parte la domanda”. Proprio per questo, assicura Gerali, “ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché non venga abolito il reato di favoreggiamento (comma 8 dell’art.3 della legge Merlin), altrimenti sarebbe la rovina totale per queste ragazze e per la nostra società”. “Dal gennaio 2004 – spiega – abbiamo una proposta di legge di iniziativa popolare con cui chiediamo la proibizione delle prestazioni sessuali a pagamento”. Intanto “ci appelliamo al capo dello Stato per chiedergli di trovare i modi per la liberazione delle prostituite. A questo fine la Comunità Papa Giovanni XXIII si ritroverà il 22 dicembre alle ore 21 in Piazza del Quirinale, insieme a molte associazioni del mondo cattolico che hanno aderito all’iniziativa, tra cui Il Rinnovamento nello spirito, Comunione e liberazione e i Necatecumenali”. Dal 1990 la Comunità Papa Giovanni XXIII, che collabora con 48 Questure, ha accolto più di 6mila ragazze strappate alla prostituzione; 320 sono attualmente inserite nel suo programma di protezione sociale. “I cittadini, da parte loro, si stanno sensibilizzando; si sta facendo strada una coscienza nuova – conclude Gerali -, ma occorre fare di più”.Sir