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FAMIGLIA: SOAVE (FORUM), «FISCO A MISURA DI FAMIGLIA È TUTELA DI UN DIRITTO»

“Chiedere un fisco a misura di famiglia non è solo una questione di soldi; è una questione di fondo. Lasciare infatti alle famiglie il minimo vitale per il mantenimento di ciascun figlio a carico rendendolo deducibile dall’imponibile – e si tratta di cifre che oscillano tra i 6mila e gli 8mila euro – vuol dire riconsegnare alla famiglia una soggettività che le permetta di gestire in libertà le sue risorse e le consenta di essere protagonista delle sue scelte”. Così la vicepresidente del Forum delle associazioni familiari, Paola Soave, spiega al SIR il senso dell’iniziativa “Una firma per il bene della tua famiglia, di tutte le famiglie”, lanciata lo scorso 24 ottobre a Roma, e di cui è stata avviata la prima fase. “In queste settimane – dice tracciando un primo bilancio – si è messa in moto la macchina organizzativa che implica un lavoro capillare di informazione e sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale attraverso le nostre realtà (associazioni e comitati regionali)”. Il 22 novembre è in programma a Roma “il primo incontro con i movimenti e le realtà extra Forum. Ad esso parteciperà il tavolo allargato del Family Day, proprio per sottolineare che questa iniziativa intende essere un proseguimento della giornata in cui, tra l’altro, erano state chieste audaci politiche per la famiglia”.

Invece, sottolinea Soave, “per la famiglia nella Finanziaria non vi è nulla; di qui la nostra prima richiesta di una politica sulla fiscalità”. “Chiediamo deduzioni serie per i figli a carico, senza tetti di reddito; un sistema fiscale che si basi sul principio dell’equità orizzontale. La nostra non è una richiesta di assistenza, ma di tutela di un diritto”. Per Soave “gli attuali assegni e provvidenze statali trasformano invece il cittadino sovrano in cittadino assistito, e noi non vogliamo esserlo”. Mentre è già in corso la raccolta di firme – il modulo è on line sul sito www.forumfamiglie.org -, la vicepresidente dichiara: “So che sono numerose anche se per il momento non è possibile quantificarle. Prima di Natale riceveremo il primo invio”. Intanto aumentano, e da diversi ambienti, le richieste di incontri di informazione-formazione. “Segno che – commenta Soave – la questione non è percepita come questione cattolica, ma come problema di tutti. Si esce finalmente dall’ideologia o dal tentativo di ideologizzare il problema. In questa prima fase abbiamo adesioni e richieste anche da persone non legate al mondo cattolico: tutti, senza distinzioni, percepiscono la nostra iniziativa come la risposta ad un bisogno reale, in particolare delle famiglie giovani o che hanno già uno o due figli”.

SirUn fisco a misura di famiglia