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TESTAMENTO BIOLOGICO, MONS.BETORI: MENO SI LEGIFERA MEGLIO E’

Sul testamento biologico e i temi della vita “meno legiferiamo e meglio è”. Lo ha detto il segretario della Cei, mons. Giuseppe Betori, a margine della Settimana sociale dei cattolici, che stamattina ha concentrato la sua attenzione sui temi della bioetica. Mons. Betori ha anche osservato che i vari progetti di legge in materia di testamento biologico sono ancora indefiniti e che la Chiesa sollecita i medici a “comportarsi secondo il codice deontologico”. Il vescovo ha anche rimarcato “l’applauso e il consenso” manifestato dalla Settimana sociale alla posizione espressa nella sessione di questa mattina da Francesco D’Agostino, “meno si legifera sulla vita e più si rispetta la natura”. Interpellato sulla legge sul testamento biologico dai giornalisti al termine della sessione del mattino della Settimana sociale, mons.Betori ha replicato: “lasciamo ai processi naturali piuttosto che a quelli legislativi di stabilire che cosa è l’uomo, quando muore, quando nasce”. “Non abbiamo ancora una idea – ha aggiunto a proposito dei testi di legge – di quelli che sono i processi di scrittura di questa legge; vedo che le posizioni variano tra gli stessi propositori dei testi, e sappiamo bene che un progetto non significa nulla rispetto a quello che sarà il testo di legge e di discussione, quindi noi non diamo pregiudizi”. Mons. Betori ha preferito esprimere “un richiamo generale: meno si legifera sulla vita – ha detto – e più si rispetta la natura, ce lo ricordava D’Agostino che ha ricevuto un applauso non indifferente, da un pubblico che non frequenta solitamente queste tematiche”. “Mi sembra importante sottolineare – ha aggiunto – che un pubblico che abitualmente non frequenta i temi della bioetica, ma altri temi del sociale-caritativo, ha avuto modo di esprimere un consenso così forte su una posizione che invitava alla cautela. Credo che il fatto politico più significativo di oggi sia proprio questo applauso”. Alla domanda se quindi i vescovi non ritengano necessaria una legge sul testamento biologico, il segretario della Cei ha risposto: “L’ha detto anche il professor D’Agostino. Se la Francia fosse stata più coraggiosa – ha aggiunto – avrebbe detto ai medici ‘voi avete il vostro codice deontologico, comportatevi secondo quel codice’, senza dover trasferire il codice in una legge”. Alla domanda se allora i politici cattolici debbano cercare di bloccare la legge sul testamento biologico mons. Betori ha risposto: “secondo me devono rafforzare quello che è il patto che si stabilisce tra il malato, la sua famiglia e il medico, e all’interno di questo patto risolvere i problemi così come è stato fatto sempre; altrimenti si mette il medico con le spalle al muro e lo si indebolisce nella sua figura e responsabilità che ha sempre saputo esercitare”. (ANSA).

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