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LEGGE 40, MOVIMENTO PER LA VITA AL MINISTRO: ERRORE NELLA LETTURA DEI DATI, NON DIMINUISCONO LE GRAVIDANZE

“E’ davvero incredibile che il ministro Turco continui a parlare di diminuzione delle gravidanze ottenute dalle procedure di Pma dopo l’entrata in vigore della legge 40, quando gli stessi numeri riportati dalla Relazione da lei presentata pochi mesi fa dimostrano il forte aumento di età delle donne che ricorrono alla fecondazione artificiale. E come tutti sanno all’aumentare dell’età, diminuisce la probabilità di successo”. Commenta così Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, le dichiarazioni rilasciate ieri alla Camera dal ministro. Per Casini “la differenza di età delle donne basterebbe a spiegare un vero crollo nell’efficienza delle procedure di Pma, a prescindere dall’entrata in vigore della legge 40. Invece non c’è stato alcun crollo, ma solo una lievissima flessione che tra l’altro sconta anche un errore plateale nella lettura dei dati”. Si continua infatti “a confrontare”, precisa Casini, i dati “dei pochi centri che, nel 2003 (quando non esisteva il Registro introdotto dalla legge) volontariamente li fornivano alle Istituzioni europee (Registro Esrhe), con quelli di tutti i centri oggi iscritti nel Registro”. “I primi centri – precisa il presidente Mpv – erano quelli storici, più efficienti e con maggiore esperienza; i secondi sono molto più numerosi, con esperienza limitata e quindi necessariamente meno efficienti”. “Dati così poco omogenei non sono confrontabili”, ma rientrano in una “lettura ideologica che si coglie anche nella ripetuta affermazione che sarebbero aumentate le gravidanze plurigemellari”. Affermazione che Casini definisce “risibile, visto che contrariamente a quanto avveniva prima della legge, ora il numero massimo (massimo, non obbligatorio) di embrioni trasferibili in utero è di tre. E’ quindi materialmente impossibile che sia aumentato il numero delle gravidanze con più embrioni di quelli trasferibili in utero”. “Il ministro tace anche sul principio fondamentale introdotto dalla legge che anche l’embrione è un essere umano e che come tale ha diritto alla vita. Di conseguenza l’interesse degli adulti ad avere un figlio è secondario rispetto al diritto alla vita ed al rispetto del figlio”. Tutela del figlio e protezione della salute delle donne: un doppio fondamentale obiettivo “di fronte al quale – conclude Casini – sarebbero giustificate anche delle perdite di efficienza (che pure non si sono registrate)”.Sir