C’è del metodo nell’accanimento ideologico nei confronti di Eluana Englaro, ancora una volta al centro del dibattito pubblico a causa della decisione della Cassazione di ripetere il processo nel quale il padre tornerà a chiedere la sospensione dell’alimentazione artificiale. E’ questo il giudizio dell’Associazione Scienza & Vita, preoccupata dalla palese strumentalizzazione di un caso umano per forzare la mano al legislatore. E se, nel caso specifico – si legge nella nota diffusa oggi – lo fa un giudice, non è motivo di minore preoccupazione, anzi. In sostanza, osserva l’associazione, pare di assistere ad una vera e propria invasione di campo o ad un pesante fallo di gioco perché con l’invito a ricostruire la volontà pregressa del malato, in realtà si tira la volata al testamento biologico che proprio in questo caso si manifesta per quello che è: l’anticamera dell’eutanasia. In tal senso, infatti, già si esprimono esponenti di spicco degli ambienti laicisti italiani.La forzatura sulla sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione – conclude Scienza & Vita – appare quanto meno intempestiva, poiché sempre più si fa largo fra i parlamentari il fronte del dubbio. In particolare, si avverte l’evidenza che l’interruzione del trattamento ordinario di alimentazione e idratazione di una persona in stato vegetativo equivale ad una pratica eutanasica.Sir