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ROMANO PRODI TRA I GIOVANI DEL CAMPO INTERNAZIONALE AL VILLAGGIO LA VELA DELL”OPERA LA PIRA’

Visita a sorpresa oggi del presidente del consiglio Romano Prodi al Campo internazionale organizzato ormai da diversi anni dall’Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira”, associazione fondata da Pino Arpioni, nel proprio Villaggio “La Vela” a Castiglion della Pescaia (Gr). Vi partecipano circa 100 giovani universitari provenienti, oltre che dall’Italia, anche dalla Russia (con quattro diverse delegazioni di studenti dell’Università di relazioni internazionali Mgimo di Mosca, di un’associazione laicale ortodossa “Common cause” di Mosca, della parrocchia cattolica di San Pietroburgo e della comunità ortodossa di San Pietroburgo) dalla Palestina (attraverso la parrocchia cattolica di San Salvatore a Gerusalemme e il Centro “Peres” per la pace), da Israele (attraverso il Centro “Peres” e alcune università israeliane) e da alcuni Paesi africani. Il tema scelto quest’anno per il Campo (8-18 agosto), iniziato con la partecipazione all’udienza di Benedetto XVI nell’Aula Paolo VI, a Roma, è “Persona, comunità, stato”.

Il presidente è arrivato, con la moglie Flavia, mentre era in corso una tavola rotonda su “Democrazia e partecipazione”. Coordinati dall’economista Riccardo Moro, presidente della Fondazione della Conferenza episcopale italiana “Giustizia e Solidarietà”, si confrontavano la professoressa Tatiana Zonova, direttrice del Dipartimento di relazioni internazionali dell’Università “Mgimo” di Mosca, Hulda Liberanome, già corrispondente di Haretz e attuale vice-presidente della Comunità Ebraica di Firenze, il prof. Gianni Piccinelli, islamista e preside della Facoltà di Scienze politiche all’Università “Napoli 2” e l’assessore regionale alla pace, al perdono e alla riconciliazione dei popoli, Massimo Toschi. Prodi si è seduto in mezzo ai circa cento giovani partecipanti al Campo Internazionale mentre parlava il prof. Piccinelli sulla nozione di democrazia nella tradizione islamica e al termine di quell’intervento ha alzato la mano per porre una domanda al relatore.

Interpellato dal moderatore, ha poi preso la parola sul ruolo della politica e sulle responsabilità di fronte alle grandi situazioni di sofferenza del mondo. Si è quindi sottoposto, assieme agli altri relatori, alle domande dei giovani, tra i quali anche Anas Breigheche, presidente dell’Associazione giovani musulmani d’Italia, che hanno spaziato dal ruolo dell’Italia nella soluzione del conflitto palestinese-israeliano, alle difficoltà per i giovani di trovare spazi nella vita politica. “Domande enciclopediche”, ha commentato il Presidente del Consiglio, alle quali ha tentato comunque di dare una breve risposta, limitandosi però – visto il contesto nel quale parlava – alle questioni di politica estera. A questo proposito Prodi ha rivendicato la specificità della politica estera italiana, che è quella del dialogo che produce credibilità: “Noi parliamo con tutti e con tutti usiamo le stesse parole”, ha sottolineato il presidente, ricordando quello che è stato fatto lo scorso anno per allestire la missione Onu in Libano e quello che anche in questi giorni sta facendo, durante le sue vacanze a Roccamare (a poche centinaia di metri dal Villaggio La Vela), nel tentativo di coinvolgere tutte le realtà dell’area Medio Orientale. Il presidente siriano Assad, ad esempio, gli ha chiesto proprio in questi giorni un aiuto per i profughi iracheni, problema che il Presidente del consiglio sta portando all’attenzione dell’Unione europea per trovare una soluzione comune. E in un anno – ha ricordato – sono stati una decina gli incontri con i principali leader dell’Iran. Prodi ha rimarcato come il conflitto israeliano-palestinese sia “la madre di tutti i conflitti” e “se non risolviamo quello non risolveremo neanche gli altri”: occorre, quindi, un “impegno globale perché è un conflitto globale”. In questo abbiamo bisogno anche della Cina, che è ormai il nuovo protagonista nello scenario africano e che lo sarà sempre di più anche a livello mondiale.

A proposito di Hamas, il Presidente ha ricordato il suo leale impegno nel sostenere gli sforzi di Abu Mazen e di Olmert, ma ha anche ammonito che con una Palestina divisa non ci potrà essere una pace duratura, per cui è necessario dialogare anche con Hamas, ma sempre nella chiarezza, ribadendo che l’unica via è quella di due popoli e due nazioni che vivono in pace, con frontiere come quelle che ci sono oggi in Europa. Proprio la lezione europea, dove appena sessant’anni fa il livello di sofferenze dei popoli era simile a quello che vivono oggi in Terra Santa, deve insegnarci quale strada devono intraprendere i leader mondiali. Grazie alla costruzione dell’Europa unita popoli che prima erano in costante lotta tra di loro vivono come fratelli. Quello che è stato fatto in Europa – ha proseguito il presidente del consiglio – deve essere fatto adesso a livello mondiale.

Al termine dell’incontro, durato quasi due ore, Gabriele Pecchioli, presidente dell’Opera per la gioventù Giorgio La Pira, ha ringraziato Prodi per il “regalo inaspettato” di questa visita che dimostra l’attenzione delle istituzioni italiane per i giovani e per quanti lavorano nella costruzione della pace.

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